Martedì, 19 Novembre 2024
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#segnalazione

Dal 16 al 24 marzo al Teatro India è di scena Michelangelo Buonarroti, la sua vita e la sua arte attraversate da Antonio Piovanelli che ne racconta la grandezza, l’estasi creativa, la vecchiaia. MICHELANGELO – VITA, una produzione Teatro di Roma, è un viaggio intenso ed emotivo alla scoperta del grande artista di opere monumentali: il Michelangelo dei corpi affrescati e scolpiti, ma anche il Michelangelo delle rime e delle lettere, impregnate del rapporto dell’artista con il corpo.

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#segnalazione

Mettere in scena oggi “Medea” di Jean Anouilh significa non solo rendere omaggio ad uno dei più grandi autori del teatro francese del Novecento, ma anche e soprattutto riscoprire un testo straordinario da ogni punto di vista, un testo in cui regna un personaggio come quello di Medea dalla enorme forza tragica, nella sua solitudine straziante, nella sua sensualità dolorosa, nel suo essere votata ad un amore che non conosce limiti, nella sua disperazione, nel suo essere travolta da un sentimento incontrollabile e nella sua rivolta alle regole. La “Medea” di Anouilh ha una struttura drammaturgica molto forte e caratteristiche specifiche ed originali che la rendono unica. In pochi testi come in questo ho trovato la perfezione della drammaturgia unirsi alla costruzione di personaggi teatrali dalla potenza tragica strepitosa e ad un’indagine psicologica straordinaria.
Anouilh, mirabilmente, rende sentimenti e rapporti sempre più assoluti e universali, nella loro più scoperta quanto complessa umanità. La tragedia e la vicenda umana ed esistenziale di Medea assumono nel testo significati appunto universali e di straordinaria attualità.

La regia e lo spettacolo ricostruiranno scenicamente, visivamente, musicalmente, il mondo della protagonista e dei suoi sentimenti “straordinari”, “estranei”, da “emarginata”, la sua anima straziata e dolente, capace di piegarsi al dubbio, alla debolezza, addirittura alla tenerezza più struggente, che, secondo me, tanto ci parlerà della condizione universale della donna, pur se indagata in un esempio estremo ed eccezionale.

In scena Medea dolorosamente emarginata vive, insieme alla Nutrice, una condizione di disperata solitudine e, ancora di più, la sua condizione di estraneità dovuta al suo essere “barbara” e “diversa” in una lotta feroce per la sua dignità di donna e per un amore che non conosce limiti. Quando la sua dignità di donna le verrà negata, la vendetta sarà terribile e inaudita con l’uccisione dei figli. Medea sarà emblema dell’amore e insieme della morte e la tragedia vivrà tutta in lei e nella sua sfaccettata e travolgente personalità; accanto le sarà, in una sorta di controcanto, la Nutrice, personaggio di straordinaria importanza; e poi Giasone, mirabilmente disegnato da Anouilh nei suoi accenti e aspetti più “umani” ; un Giasone stanco degli eccessi e del peso di una passione ormai per lui troppo grande. Creonte sarà, infine, l’incarnazione di un potere fatto di regole che niente e nessuno può mettere in discussione, pena la rottura di equilibri troppo importanti e la dissoluzione di tutto un mondo. La regia e lo spettacolo hanno l’intento e l’obbiettivo di restituire al testo la straordinaria capacità, attraverso la voce di Medea e degli altri personaggi, di parlare, di evocare, di “far apparire” un mondo di passioni estreme, di paure, di incubi, di umane debolezze, di solitudine, di lotta disperata per la propria dignità, di forze oscure, misteriose, magiche ed arcane, di pulsioni innominabili, di violenza, in cui tutti noi finiremo per trovare, attraverso la parola di Anouilh, il nostro presente più dilaniato, il nostro oggi cosi travagliato, sia che si parli di rapporti umani, che di guerre, che di contrapposizione fra culture, che di “esuli”, che di lotta per il potere, che di eventi “straordinari” di violenza oppure di dolore o di sofferenza, che sembrano talvolta evocare il mito e gli straordinari personaggi mirabilmente disegnati dalla penna di Anouilh.


redazione

10 marzo 2016

informazioni

dal 15 al 24 marzo 2016

Teatro Garage
presenta

Barbara De Rossi
in
MEDEA
Di Jean Anouilh


Traduzione di Giulio Cesare Castello

con

Tatiana Winteler (la nutrice), Francesco Branchetti (Giasone),
Lorenzo Costa (Creonte), Fabio Fiori (ragazzo, guardia)

Regia Francesco Branchetti

musiche Pino Cangialosi - scene e costumi Clara Surro

ufficio stampa compagnia Corrado Ferrante

Distribuzione pigrecodelta

Tutta la programmazione sarà accessibile anche a spettatori non vedenti e sordi che, grazie al Ghione, possono da alcuni anni, vivere l'esperienza del teatro.


Teatro Ghione, via delle Fornaci 37, 00165 Roma – tel. 06 6372294 – 06 39670340, fax 06 39367910 – info@teatroghione.it

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#segnalazione #teatrobambini

Per la rassegna Infanzie in gioco 2015/16 a Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58) domenica 13 Marzo va in scena lo spettacolo Ciao buio della Compagnia Ruotalibera Teatro, di e con Tiziana Lucattini e Fabio Traversa. Sono il buio e la notte i protagonisti di questo lavoro in cui realtà e immaginazione si incontrano per raccontare storie, buffe o di paura, di lupi e coniglietti, streghe e mostri pelosi, orsi e orsetti, insieme a episodi di vita quotidiana e teneri ricordi di nonni e bisnonni.

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#segnalazione

Il 14 marzo 2016, una serata speciale ed unica, in prima nazionale per la scena del Teatro Vittoria.
Piergiorgio Odifreddi propone una rilettura del De rerum natura, il capolavoro di Tito Lucrezio Caro scritto nel primo secolo prima della nostra era, raccogliendone la sfida per l’affermazione di un pensiero razionale e mettendone in luce le intuizioni scientifiche successivamente sviluppate in epoca moderna.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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