# segnalazione
Dal 7 al 12 marzo al Teatro Argentina il Jīngjù, antichissima forma di teatro cinese, incontra una delle tragedie che più hanno arricchito il patrimonio letterario europeo, il Faust di Goethe. E il contatto tra due mondi così lontani è guidato con maestria dalla regista tedesca Anna Peschke, che riesce nell'impresa di creare una connessione eterea di infinita bellezza e di elevato impatto coreografico e visivo grazie alla fruttuosa collaborazione con la Compagnia Nazionale dell'Opera di Pechino.
Questo delicato scambio tra la cultura teatrale tedesca e le performing arts orientali consente l'interazione di diversi linguaggi scenici, non solo canto e recitazione, ma anche danza, arti acrobatiche e marziali in cui i personaggi, simili alle maschere della Commedia dell'Arte si esprimono in gesti stilizzati e duelli, rimandando alle battaglie dei pupi siciliani, tra archetipi popolari e affascinanti costumi. Il tutto miscelato in uno stile affascinante e commovente con attori, cantanti, atleti e ballerini capaci di un controllo del corpo e di una cura dei gesti che sfiora la perfezione e suggerisce nuovi, possibili sensi alla tragedia di Goethe. Così, seguendo il flusso magico di questa rappresentazione, si farà la conoscenza di un mondo lontano, un modo per osservare un classico con occhi differenti.