Domenica, 17 Novembre 2024
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#segnalazione

Debutta in prima nazionale al Teatro Argot Studio di Roma venerdì 31 marzo alle ore 20.30 lo spettacolo Dall'altra parte del bosco, testo del 2011 di Neil LaBute, per la regia di Marcello Cotugno. In scena Paolo Giovannucci e Chiara Tomarelli. Scenografia di Alessandro Vannucci. Foto di scena di Fabio Lovino.

Il testo racconta di Bobby e Betty, due fratelli che si incontrano in una notte buia e tempestosa. La ragione del loro incontro, apparentemente un banale trasloco, si rivelerà essere una resa dei conti familiare, con toni tra il giallo hard boiled alla Cornell Woolrich e il thriller psicologico alla David Lynch.

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#segnalazione

Dal 4 al 23 aprile al Teatro de' Servi va in scena la commedia "Se fossi fico", una moderna love story diretta da Daniele Trombetti, giovane attore già visto nella parte del 'Tazzina' nel film 'Jeeg Robot'.
"Se fossi fico" è una favola d'amore contemporanea in cui, al posto della solita rivisitazione di Cenerentola, troviamo come protagonista un controverso Cenerentolo: Fabio, perdigiorno fannullone che vive a carico dei suoi due amici e coinquilini che lo mantengono per affetto.
Un giorno, in uno studio legale in cui si trova per caso, Fabio incontra Beatrice: un fiore luminoso e solare che fa la segretaria per Amelia Bonomo, perfida avvocatessa perfida che vuole bene solo a suo figlio Maurizio, un disadattato goffo e segretamente innamorato della bella Beatrice.

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#segnalazione

Mandragola

Sul palcoscenico del Teatro Vittoria la Mandragola, diretta ed interpretata da Jurij Ferrini. La Tragicomica storia di un paese di furbi, ispirata da un motivo erotico-cortese non è solo una perfetta macchina comica ma anche una meravigliosa allegoria sulla "corruzione della logica politica", che scambia i vizi della vita pubblica con quelli della vita privata, allargando il suo orizzonte critico anche al clero. In quasi cinque secoli di storia, non solo non ha perso mordente sull'attualità, ma al contrario è stata in qualche modo una lucidissima premonizione sui nostri tempi, rivelando la nostra stessa identità di popolo e le radici profonde di un mal costume - ahimé - tutto italiano.

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#segnalazione

Considerata una delle migliori commedie di Brecht, scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata, Puntila e il suo servo Matti fu rappresentata per la prima volta quando Brecht rientrò in Europa dall'esilio negli Stati Uniti, dapprima a Zurigo nel 1948, poi scelta per inaugurare nel 1949 la prima stagione del Berliner Ensemble.
Brecht mette in scena una "variante" di dottor Jeckyll e Mister Hyde (e per altri versi una variante di Luci della città, a cui si era probabilmente ispirato): il ricco possidente Puntila è infatti un personaggio a due volti, schizofrenico come il milionario del film di Chaplin e come Shen Te, la protagonista nell'Anima buona. Da sobrio è un tiranno che vessa i suoi dipendenti, sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre...

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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