Sabato, 16 Novembre 2024
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#segnalazione

Quattro famiglie.
Quattro coppie di sorelle.
Quattro madri.
Quattro contesti completamente diversi l'uno dall'altro.
Destini che sembrano non avere via di scampo. Storie sottili, piccole, ironiche e dolorose: come tutto ciò che accade nelle famiglie.
Fare il genitore è un po' come essere trapezisti che soffrono di vertigini, scommettere al buio con la speranza che le carte in tavola siano buone. Gli errori sono certi, indubbiamente, ma in buona fede... O no? Non esiste ragione che giustifichi una donna a non essere una buona madre. Specialmente una madre nei confronti delle figlie.

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#segnalazione

Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi saranno i protagonisti al Teatro della Cometa dal 4 al 22 ottobre di FIORE DI CACTUS di Pierre Barillet e Jean-Pierre Grédy.
Un grande classico del teatro.
Una deliziosa commedia di situazioni spassose e divertenti malintesi.
Da un ispido cactus può sbocciare un fiore di straordinaria bellezza, mentre le bugie hanno sempre le gambe corte, specie se chi le racconta vive eternamente nella menzogna. Uno straordinario testo che è diventato ormai un classico della commedia "brillante", un filone teatrale che non è assolutamente da considerarsi "minore", in quanto ha modalità e criteri di realizzazione spesso complicatissimi. Questo tipo di teatro non ha solo la fortuna di avere grande presa sul pubblico, ma spesso riesce a raccontare, senza darlo troppo a vedere, grandi verità sulla vita, sull'amore, sul dolore e su tutte le debolezze umane.

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#segnalazione

In prima assoluta il 3 ottobre fino al 15, apre la stagione del Teatro Vittoria la nuova produzione di Attori&Tecnici che nasce, innanzitutto, da un'esperienza emozionale condivisa da molti membri della Compagnia dopo aver letto il meraviglioso testo di Enrico Luttmann. Prima fra tutti la direttrice artistica Viviana Toniolo che subito ha riconosciuto le potenzialità drammaturgiche di quest'opera. La Compagnia ha da sempre rivolto una particolare attenzione alla nuova drammaturgia contemporanea, come testimoniano il lavoro artistico e le numerose regie firmate da Attilio Corsini e Stefano Messina.
Quest' ultima opera è una commedia su una donna tenace, imperfetta e irresistibile.

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#segnalazione

Glauco Mauri e Roberto Sturno tornano a Beckett, diretti da Andrea Baracco, con Finale di partita testo cardine e paradigmatico del Novecento. Scritto da Beckett nel 1956, andò in scena, in francese, in prima mondiale al Royal Court di Londra nell'aprile del 1957 insieme all'atto unico Atto senza parole, e poi, nello stesso mese e con la stessa Compagnia, a Parigi allo Studio des Champs-Élisées. In Italia fu messo in scena per la prima volta l'anno successivo da Andrea Camilleri.
Come in molti suoi lavori Beckett, Premio Nobel per la Letteratura del 1969, in Finale di partita parla della condizione umana segnata dalla sofferenza e dall'assurdità dell'essere, dei limiti e delle possibilità della libertà individuale, della solitudine di ciascuno di fronte al mondo: un teatro di personaggi, che si fissano nella memoria, vivi e palpitanti.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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