Domenica, 22 Dicembre 2024
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Enrico Bertolino entusiasma con la sua ‘Serata di Ordinaria ironia’

Apertura di stagione applauditissima per l’ERT a Dan Daniele del Friuli

 

La Stagione dell’Ert all’Auditorium alla Fratta di San Daniele del Friuli si apre con il nuovo spettacolo di  Enrico Bertolino: UNA SERATA DI ORDINARIA IRONIA,  scritta dallo stesso attore con la collaborazione di Stefano Dongetti.

Bertolino è artista poliedrico, che si muove fra teatro, radio e televisione.

Ha vissuto momenti di grandissima popolarità televisiva, alternandoli ad altri in cui ha preferito altri mezzi,  meno ‘invasivi’.

Questo gli ha consentito di essere amato, conosciuto,   ma di non essere troppo invadente, di non essere associato unicamente ad un ruolo, a non scivolare nella maniera, neppure quando proponeva il tipo del tipico milanese, che ha saputo cavalcare senza esserne omologato.

Anzi, la distanza dalla tv gli ha permesso, nelle incursioni quale ospite, di affrontare monologhi importanti, spesso taglienti, dimostrando ancora una volta come l’ironia possa essere arma importante per la discussione e la riflessione sociale.

Questo spettacolo è prodotto dalla vivace realtà culturale triestina del Bonawentura/Teatro Miela.

L’Ert, nella sua attenta politica culturale, ha scelto di valorizzare le proposte  delle altre realtà del territorio e questa, in un tempo in cui egoismi ed autoreferenzialità sembrano dominare la scena, è una opzione tutt’altro che scontata e che rende merito a chi  della valorizzazione di artisti e di pubblico ha fatto una autentica bandiera: per offrire spettacoli ‘importanti’ a realtà decentrate bisogna stimare profondamente le platee, non avere prevenzioni e non cadere in quei luoghi comuni che troppo spesso affossano la provincia, che invece è terra fertile e ricca.

Questa è, da oltre mezzo secolo, la scommessa coraggiosa e decisamente vinta dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia.

In scena, accanto al protagonista, due validi musicisti: Tiziano Cannas Aghedu e Roberto Dibitonto, che lo sostengono in questa ora e mezzo di spettacolo, che è un viaggio, ironico e malinconico, fra personale e sociale, che descrive la contemporaneità più prossima, ironizzando su accadimenti e soprattutto su situazioni.

Si sorride tanto, ma anche si sghignazza di gusto, sul  tempo che passa; sull’abbruttimento dei modi, dei tempi, anche delle persone; sulle abitudini dei singoli e  sui vizi della società; su un modo di vivere che spesso, amaramente, sdogana la forma perché siamo costretti a  seppellire la sostanza.

Si viaggia di paradossi, di descrizioni minuziose, spietate ma mai cattive.

In qualche modo il tema è quello del tempo che passa, del valicare il limite dei sessanta anni, che ti fa ritenere efficiente da uno stato che non vuole pagarti la pensione e decrepito per i tuoi cari che ti guardano con un’aria compassionevole, convinti che tu possa cadere a pezzi da un momento all’altro.

Bertolino è attore di razza, che inizia lo spettacolo dimostrando quanto quello che lo guidi sia la passione, più che il mestiere: racconta le tappe della tournee regionale, descrive le abitudini dei friulani, le loro frizioni con Trieste, la sala di un paese di montagna dove si è esibito e la  Festa del Formaggio visita a Gemona del Friuli. Dimostra di aver interagito, vissuto il territorio, capito il pubblico. Sa sganciarsi dal testo per adattarsi a chi ha di fronte, per smitizzare il ruolo dell’attore famoso, ma al tempo stesso rivelare una attenzione ed una sensibilità decisamente fuori dal comune, che il pubblico coglie da subito e ripaga con franche risate durante tutta la serata, con una partecipazione attiva, con applausi copiosissimi alla fine .

Superato il divertente ‘diario friulano’, la sala viene sottoposta ad un brillante ‘Anzianometro’, che stima l’età media dei presenti  come decisamente elevata: sanno di cosa si andrà a parlare!

Lo  spettacolo procede  ritmi serrati ma mai forzati, alternando video, come lo spassoso dialogo fra il Presidente Mattarella ed il Papa che si danno appuntamento per giocare a carte di nascosto, a monologhi e brevi brani musicali.

Ci sono freschi riferimenti all’attualità, dai nominativi scelti da Trump per il governo degli Usa, al fiorire di gaffe del Ministro Sangiuliano.

Tanti i racconti ‘ di vita vissuta’, come il vecchio incazzato’ sull’autostrada, al ristorante, al cinema.

Una rassegna di tipi umani raccontati sagacia, ma mai trascendendo, in nome del privilegio che la vecchiaia ti consente di dire quello che pensi, ma con  quella misura e quella classe che dimostrano che il tempo non è trascorso invano.

Ci sono attimi di nostalgia, come il ricordo di Jannacci, Gaber e Fo, affidato ai due bravi musicisti.

Forse uno stratagemma per riposare la voce, ma soprattutto  un gesto delicato di rispetto: il ricordo di tre amici , affidato alla pura musica,  sfuggendo le  parole fino al rientro in scena cantando con il pubblico la strofa di ‘Sempre allegri bisogna stare’.

Perché il ricordo mantiene vivi, ma anche per la consapevolezza  che l’accettazione realistica e serena del mutare per il tempo che passa è la chiave vincente, che consente di continuare a pensare che il sogno non ha età.

Certo emergono grandi piccole intolleranza, come quando qualcuno ti chiama, finge di essere interessato a come stai, ma in realtà vuole chiederti qualcosa; a chi non ti ascolta quando parli; all’ipocrisia di certi complimenti che ti fanno solo per parlarsi addosso.

Si sorride dell’avventura di andare al supermercato, ma ci si sofferma anche su quanto per qualcuno sia difficile scusarsi, per come l’arroganza ferisca, sulla tendenza a rimuovere episodi e persone.

Si ironizza, cantando il  centone di  ‘44 gatti’, sulla scelta di aprire un centro migranti in Albania; sulle avventura ferroviarie di Lollobrigida e sulla sua battaglia in nome del formaggio. Pungente, arguto, ma sempre rispettoso e garbato nei modi.

Alla fine, dopo tanti applausi, Bertolino regala due bis: un centone sul concordato fiscale e dei versi intensi, che confidano nei giovani, nelle loro potenzialità e nella capacità di salvare un mondo che sembra abbiamo fatto tutto quello che potevamo per distruggere

 

 

Gianluca Macovez

25 novembre 2024

 

informazioni

Auditorium Alla Fratta, San Daniele del Friuli, 21 novembre 2024

UNA SERATA DI ORDINARIA IRONIA

di e con Enrico Bertolino

regia di Massimo Navone

musiche dal vivo di Tiziano Cannas Aghedu e Roberto Dibitonto

collaborazione ai testi: Stefano Dongetti

produzione: Bonawentura /Teatro Miela con ITC 2000

 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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