Recensione dello spettacolo Vlad Dracula, il musical in scena al Teatro Brancaccio dal 24 al 27 gennaio 2023
Io… sono Dracula, e vi do il benvenuto nella mia casa…; chi è un boomer, nell’udire questa battuta, ricorderà un demoniaco Gary Oldman avvolto in un mantello damascato dalla tinta sanguigna, che accoglie così Jonathan Harker / Keanu Reeves ai bastioni del castello più celebre della narrativa e del cinema horror. Siamo infatti in una delle prime scene del Bram Stoker’s Dracula, girato nel 1992 (in Italia uscì l’anno seguente, col titolo, appunto, Dracula di Bram Stoker) da quel Francis Ford Coppola che ha segnato l’ultimo mezzo secolo di cinema internazionale.
All’epoca, questo nuovo Dracula rappresentò molte cose: l’ennesimo lavoro magistrale nella carriera del regista newyorchese, il film a tema vampirico più visto della storia del cinema, nonché una originale e potente summa della “tradizione” dedicata al Vampiro più famoso che già ai tempi copriva un arco cronologico di ben settant’anni e contava numerosissime opere, dal fondamentale Nosferatu di F.W. Murnau fino al grottesco Blood for Dracula di Andy Wharol, passando ovviamente per gli iconici Dracula più volte interpretati al cinema da Bela Lugosi e Christopher Lee.
Vlad Dracula in scena al teatro Brancaccio porta in scena uno spettacolo tutto italiano, a metà tra il recitativo e il musical, ispirato al celebre film.
L’idea di una nuova e soprattutto “autentica” versione teatrale del romanzo si deve ad un visionario Ario Avecone “Murder Ballad”, “Amalfi 839AD”, “Rebellion”, “That’s Amore!”, regista e autore del libretto e di parte delle musiche, e soprattutto del coraggioso tentativo di voler innovare il racconto di Bram Stoker e di volerlo mostrare da una nuova prospettiva. Per farlo, Avecone collabora col M° Simone Martino “Roma Opera Musical”, “Beatrice Cenci”, “Canto di Natale”, “S.Michele l’Angelo dell’Apocalisse”, “La Sirenetta”, autore di parte delle canzoni originali e con Manuela Scotto Pagliara per la parte letteraria, l’editing e alcune canzoni originali.
L’allestimento curato da Michele Lubrano Lavadera e da Ario Avecone e le luci di Alessandro Caso sono in stile post-industriale ed evocano da un lato i miti dei film, come Mad Max, dall’altro le più recenti rivisitazioni dei romanzi contemporanei a Dracula, come lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie. Interessante l’utilizzo ad apertura spettacolo di una scenografia digitale che cattura l’occhio e desta curiosità. Costumi e dettagli, ideati da Myriam Somma, sono curatissimi e ricercati e danno il segno di una ricerca personale e innovativa. La colonna sonora, con canzoni originali, spazia tra vari generi musicali, dal pop al rock alla modern ballad.
La trama è fedele, ma rivisitata con personaggi nuovi come la conturbante Justina.
A Whitby, un paesino nell’Inghilterra del nord, la comparsa di una fitta e improvvisa nebbia è foriera di morti e sparizioni. L’attenzione si concentra sulla Carfax, divenuta dimora del misterioso Conte Vlad Tepes (Giorgio Adamo). Il giornalista Jonathan Harker (Marco Stabile), si reca dal Conte Vlad per un’intervista, nella speranza di fare uno scoop. Al collo porta una medaglietta della moglie, Mina (Arianna Bergamaschi), nella quale Vlad riconosce la reincarnazione della sua amata Elizabeth, morta suicida perché ingannata dai suoi nemici con la falsa notizia della sua morte. Da quel giorno, Vlad si contorna di donne che rapisce, seduce e inganna, che gli ricordano la sua amata sposa, nell’illusione di trovare in esse qualcosa di lei. Tra di esse c’è la Contessa Justina, (Chiara Vergassola), personaggio non presente nel racconto di Stocker, che sedurrà Harker e tenterà di uccidere Mina.
Sulle tracce di Vlad Tepes c’è anche il suo acerrimo nemico Van Helsing (un esilarante Christian Ginepro) docente universitario olandese che conosce la natura del vampirismo. Lo scontro finale avverrà a Carfax, in un laboratorio/officina che cela il segreto del Conte Vlad.
Il tentativo del cast di ridare vita alla storia del Conte Dracula è pregevole, ma si notano alcune piccole pecche. L’impressione è quella di aver voluto mettere insieme troppi temi che non si comprendono bene, non c’è un nesso che li tiene legati. Il tema ecologista, ad esempio, che poteva essere più chiaramente sviluppato considerando che il regista, da sempre attento a ricercare nuove forme di linguaggio teatrale ambienta l’opera in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno; il tema musicale degli uomini crudeli che abbandonano le donne, dopo averle sedotte; il tema del tempo che scivola via e della eterna giovinezza virtuale. Questi temi, a mio avviso, portano fuori strada chi non conosce la trama.
Nonostante la presenza nel cast di ottimi interpreti e cantanti e l’ottimo lavoro del vocal coach Adriano Scappini e dell’acting coach Antonio Speranza, la figura di Mina, interpretata da Arianna Bergamaschi, interprete dalla tecnica perfetta, non ha la drammaticità e la potenza espressiva in scena della figura di Wynona Rider (all’epoca diciannovenne e reduce dal successo di Edward mani di forbice di Tim Burton), che aveva letto il testo ed era rimasta entusiasta del personaggio di Mina Harker. A parte i movimenti scenici e acrobatici, si avverte l’assenza di vere e proprie coreografie ballate. Il regista amalfitano Ario Avecone porta in scena un musical tutto italiano…un grandissimo impegno e di certo non è impresa facile. Riesce comunque a sorprendere e a catturare l’attenzione portando gli spettatori a teatro dopo un periodo non semplice. Buono il riscontro del pubblico alla Prima romana.
Alessandra Perrone Fodaro
28 gennaio 2023
Informazioni
VLAD DRACULA, IL MUSICAL scritto da Ario Avecone e Manuela Scotto Pagliara
Musiche di Simone Martino, Ario Avecone e Manuela Scotto Pagliara
CAST
Christian Ginepro, Arianna, Giorgio Adamo, Marco Stabile, Chiara Vergassola, Antonio Melissa, Valentina Naselli, Paolo Gatti, Jacopo Siccardi, Dario Guidi
Ensemble Anna Gargiulo, Giovanni Quaranta, Luca Nencetti, Federica Mosca
Aiuto Regia e Dinamica scenica Antonio Melissa
Vocal Coach Adriano Scappini, Acting Coach Antonio Speranza
Scenografie Michele Lubrano Lavadera e Ario Avecone
Costumi Myriam Somma
Luci e coordinamento tecnico Alessandro Caso
Scenotecnica Dietro le quinte
Amministrazione di Compagnia Rossella Massari e Antonio Speranza
Produzione Work in musical
Luci Parallele
In Scena al Teatro Brancaccio dal 24 al 27 gennaio 2023