Recensione dello spettacolo San Michele l’Angelo dell’Apocalisse. Basilica Santa Maria sopra Minerva. Anteprima mondiale, 29 settembre 2017
Il 29 settembre 2017, giorno della festa dei tre Santi Michele, Gabriele e Raffaele è andata in scena, presso la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, l’anteprima mondiale dell’Opera Musicale San Michele l'Angelo dell'Apocalisse.
Un concerto unico nel suo genere come ha precisato il giornalista Vito Cioce che ha introdotto il pubblico allo spettacolo raccontando di come l’idea di comporlo sia venuta a Simone Martino a seguito di un incantamento avuto di fronte ad una statua che rappresenta il Santo. Dopo tale esperienza, Simone Martino si è rivolto al poeta Lorenzo Cioce chiedendogli di collaborare alla creazione del libretto.
I due hanno così cominciato a studiare la figura di San Michele dirigendosi direttamente nel Santuario presente a Monte S’Angelo, in provincia di Foggia, che sorge nel luogo in cui il Santo apparve per la prima volta nel Gargano.
In questo percorso di studio, i due autori sono stati affiancati e sostenuti dalla guida e dalla direzione spirituale e teologica di Padre Gaetano Saracino.
Altra fondamentale figura di questo spettacolo è il produttore Aristotele Aebli, che ha creduto sin da subito in questo progetto e l'ha abbracciato con tantissimo entusiasmo. Progetto che ha ottenuto il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduto dal Cardinale Gianfranco Ravasi, della Polizia di Stato, del Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo.
Protagonista è l’eterna lotta tra il Bene e il Male: l’elezione da parte di Dio di San Michele a principe delle milizie celesti scatena l’ira e la sete di vendetta di Lucifero, l’angelo più bello, più splendente e il più vicino a Dio.
La storia si svolge in una dimensione temporale parallela alla nostra ed eterna. Mentre San Giovanni si fa narratore e guida della vicenda, ha inizio lo scontro tra il Bene e il Male, il primo difeso da San Michele con San Gabriele e San Raffaele e l’esercito dei martiri di Dio, il secondo perpetrato da Lucifero affiancato da Lamia e il Leviatano.
In rapidi tratti viene delineata la vicenda della lotta tra San Michele e Lucifero che non è solo storia celeste, ma ha ripercussioni sull’umanità tutta, come rappresenta l’intervento di Lucifero ai danni di Maria, la donna che portò in grembo il Salvatore.
San Michele l’Angelo dell’Apocalisse è una bellissima Opera musicale di tipo concertistico, eseguita dal vivo in forma semi-scenica con musica realizzata con orchestrazioni virtuali. Le musiche di Simone Martino e il libretto di Simone Martino e Lorenzo Cioce si fondono con grazia e armonia, restituendo, allo stesso tempo, una grande forza espressiva e un profondo senso teologico.
Le forze che si scontrano in campo sono rappresentate con toccante vividezza e una sensibile rappresentatività dei sentimenti e delle passioni.
Così come è nelle corde di Simone Martino, lo stile è epico e in quest’opera, più che in altre, grazie anche all’eccellente lavoro combinato con Lorenzo Cioce, raggiunge un’elevata raffinatezza.
Le voci, tutte strepitose, dei protagonisti sottolineano gli accesi contrasti e i diversi stati d’animo. pur preservando una composizione globale decisamente armonica.
Bellissima poi la potente polifonia creata dai numerosi elementi del coro e da un ensemble di voci bianche dei giovanissimi allievi dell’Accademia di Arte MTDA - Music, Theater & Dance Academy di Fiumicino.
Partitura musicale ed esecuzione si accompagnano e fondono creando meravigliose immagini e destando forti sensazioni.
Il contrasto tra le voci di Luca Marconi, bravissimo nei panni di un San Michele puro e valoroso, coraggioso nel difendere la Fede senza esitazione, e quella di Luca Gaudiano, strepitoso nel ruolo di Lucifero, dragone del male e caos primordiale, ha dato vita e forza reale ad allo scontro tra potenze celesti.
Marconi, col suo registro da tenore leggero, ha impersonato la purezza e la fierezza del soldato fedele; Gaudiano, di contro, cantante dalle eccezionali doti vocali, capace di abbracciare qualsiasi registro, qui ha utilizzato il tenorile al servizio della rabbia e dell’odio del suo personaggio, volgendolo verso toni cupi e gravi, ma non bassi.
Michelangelo Nari, di solito tenore, qui, invece, connota il suo San Raffaele con un registro da baritono Martin che avvolge e trascina.
Riccardo Maccaferri, San Gabriele, usa il registro tenorile con uno spessore diverso dagli altri, declinandolo verso una vocalità limpida e leggera, quasi più dolce.
La differenza tra tutti questi tenori è nel colore, il modo in cui lo stesso registro assume sfumature diverse. I tre Arcangeli creano un continuum di colori, mentre Goisué Tortorelli, che interpreta Dio, anch’egli tenore, dà alla voce un’increspatura più sporca, mentre l’altro tenore ancora, Giovanni De Filippi, splendido nelle sue esecuzioni, è più profondo. Colori e sfumature in linea, ovviamente, con le caratteristiche e i ruoli dei personaggi nella storia.
Per finire con gli uomini, Luca De Lorenzo, nei panni del Leviatano, è un altro tenore, e anch’egli, un po’ come Giovanni De Filippi, attinge a delle note più profonde.
Arrivando alle donne protagoniste, troviamo Martina Cenere nel ruolo di Maria, che professa la sua adesione al progetto di Dio con le note e l’estensione da soprano, e Sharon Alessandri, che fa vivere Lamia nella sua voce da mezzosoprano con colori multiformi.
La regia di Andrea Palotto come sempre lascia il segno: è intelligente, misurata, ma rapida nei passaggi di scena, e inserisce sempre elementi il cui senso e significato si realizza nel corso della storia.
Lo spettacolo è arricchito dagli splendidi ed originali costumi di scena creati appositamente dalla costumista Rita Pagano con la collaborazione di Fabrizio Del Prete. Abiti tutti bellissimi, curati e ricchi di dettagli: San Michele e la sua armatura con spada e scudo; Lucifero che diventa un caprone umanizzato, con tanto di pelo, il torace aperto come fosse carne viva e gambe che terminano con gli zoccoli; Lamia, il serpente e il Leviatano, creatura marina.
Alcune piccole note a margine vanno fatte e considerate con cautela, trattandosi di un’anteprima, quindi di un debutto assoluto, che presuppone che i vari aggiustamenti saranno messi a punto in corso d’opera.
Alcune volte c’è stata qualche imprecisione nell’esecuzione, dovuta sicuramente, conoscendo bene il valore di tutti gli artisti, alla stanchezza dei precedenti lunghi ed estenuanti giorni di prova.
A livello di composizione è tutto quasi ai massimi livelli: solo la partitura musicale del personaggio di Maria risulta un po’troppo statica, non giocando mai coi toni e rimanendo sempre un po’ troppo alta, rischiando di apparire monotona.
Inoltre un paio di soluzioni nella rappresentazione peccano di ingenuità e stonano con l’alto livello globale dell’opera: mi riferisco alla scena con gli ombrelli e al presepe.
Infine, probabilmente a causa della difficoltà di gestire uno spazio così vasto come la navata centrale della Basilica, il disegno luci non è stato abbastanza efficace. Le scene in cui Lucifero va e viene coi suoi seguaci sono state spesso completamente al buio, quando sarebbe stato più bello creare delle ombre o una luce soffusa magari sui toni del rosso.
Il risultato complessivo e finale, però, è altamente soddisfacente.
Flaminio Boni
02 ottobre 2017
San Michele l’Angelo dell’Apocalisse
musiche Simone Martino
libretto Simone Martino e Lorenzo Cioce
regia Andrea Palotto
produzione Arilu Music
con: Luca Marconi, Luca Gaudiano, Giosué Tortorelli, Giovanni De Filippi, Riccardo Maccaferri, Michelangelo Nari, Martina Cenere, Sharon Alessandri, Luca De Lorenzo.
Coro, sezione dei baritoni: Alessandro Prota, Luca Attadia, Davide Pascucci, Francesco Miniaci, Salvatore Bandiera
Coro, sezione dei tenori: Luca Di Zopito, Antonio Melissa, Alex Ceccotti, Marco Pasquini, Pasquale Raia, Daniele Bianconi
Coro, sezione mezzosoprani: Serena Allegrucci, Giulia Di Turi, Irene Cedroni, Ilaria Nestovito, Mikol Barletta, Sabrina Pizziconi
Coro, sezione dei soprani: Lorenza Giacometti, Angela Pascucci, Agnese Buscema, Elisa Franchi, Vita Pugliese
Con la partecipazione delle voci bianche dei giovanissimi allievi dell’Accademia di Arte MTDA di Fiumicino.