Domenica, 08 Settembre 2024
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Io Mamet e tu, percorso drammaturgico fra i testi del grande commediografo americano David Mamet. Al Teatro Eliseo dal 5 aprile al 30 ottobre 2016

#andiamoateatro

Parte con tre spettacoli in prima assoluta ‘Io Mamet e tu’ l’omaggio che il Teatro Eliseo dedica a David Mamet, uno dei più grandi commediografi americani dal secondo dopoguerra ad oggi. 

Il primo appuntamento è dal 5 al 24 aprile con China Doll – Sotto scacco, l’ultima attesissima creazione scritta da Mamet per Al Pacino e appena andata in scena a Broadway. In autunno, subito dopo la pausa estiva, andranno in scena contemporaneamente nelle due sale Americani – Glengarry Glen Ross dal 27 settembre al 30 ottobre e American Buffalo dal 28 settembre al 23 ottobre. Due storie di inganni, due opere di grande successo che, a distanza rispettivamente di trenta e quarant’anni, riflettono con lucidità i conflitti che caratterizzano la società moderna.

Vincitore del Premio Pulitzer per il teatro nel 1984 per Glengarry Glen Ross, due volte candidato all'Oscar per la sceneggiatura dei film Il verdetto e Sesso & potere, Mamet ha firmato diversi capolavori di Hollywood tra cui Il postino suona sempre due volte e Gli intoccabili.
Mamet è come il jazz - spiega Luca Barbareschi da sempre promotore e divulgatore in Italia del drammaturgo statunitense - Quando ho iniziato a tradurlo per me è stato difficilissimo. I testi sono composti da una serie di botta e risposta molto rapidi, puntini sospensivi e una quantità incredibile di pause. Ho provato con gli attori a trovare significati là dove sembrava esserci il vuoto. Concentrando le nostre energie sul non detto, ben presto abbiamo scoperto che il segreto della scrittura di Mamet è in quello che non è scritto. È il sottotesto che deve emergere. Tra una pausa e una mezza pausa c’è tutta la sua poetica e quando le unisci alla fine diventano musica. È come ascoltare un disco di Miles Davis.

Con Miller, Mamet può essere considerato il capostipite della drammaturgia mondiale. La prima volta che mi sono imbattuto nella sua scrittura era il 1975, durante i miei primi anni newyorkesi - prosegue Barbareschi - Con lui ho trovato subito un’affinità culturale, forse anche per la matrice ebraica, fortissima nella sua scrittura adamantina, e per quell’antidogmatismo e quell’acuta analisi caratterizzata dall’apparente assenza di testo e da un largo uso di quello che viene chiamato ‘dialogo spezzato’. La sua forza è nel non dare risposte alle domande, ma semmai nel rispondere a una domanda con un’altra domanda. Non è un caso che Mamet sia stato apprezzato prima dal pubblico europeo, primo fra tutti Harold Pinter, e poi da quello americano.

Il progetto IO MAMET E TU al Teatro Eliseo prevede una continuità negli anni: Sono molti i testi inediti in Italia che contengono le chiavi per leggere il nostro tempo. I testi che presentiamo in questa prima fase sono tre commedie indicative della poetica del nostro autore, conclude il direttore artistico.

China Doll - Sotto scacco - Pièce diretta da Alessandro D’Alatri, dedicata al mondo della politica e della finanza, agli intrighi, alle alleanze e alle strategie che un uomo di potere mette in atto e dai cui complessi ingranaggi rischia di rimanere schiacciato. Di questa versione contemporanea di Re Lear sarà interprete Eros Pagni, uno tra i più grandi protagonisti della scena italiana. Attore, doppiatore, maschera teatrale dal piglio severo, nel cinema è stato diretto da Laudadio, Risi, Comencini, Monicelli, Loy, Magni e Scola, con cui ha vinto insieme a Vittorio Gassman il Nastro D’Argento nel 1998 per il film La cena. In China Doll Pagni condivide il palco del Teatro Eliseo con Roberto Caccioppoli nel ruolo del giovane assistente Carson.

Americani - Glengarry Glen Ross - È il più bel testo sulla crisi dei valori economici. Là dove la speculazione finanziaria vince sull’uomo contano solo i risultati. Una feroce rappresentazione del mondo degli affari americano, dalla quale lo stesso Mamet ha tratto la sceneggiatura per il film Americani con Al Pacino, Jack Lemmon, Alec Baldwin e Kevin Spacey. In scena un cast d’eccezione: Sergio Rubini, Gian Marco Tognazzi, Francesco Montanari, Roberto Ciufoli, Gianluca Gobbi. La direzione artistica è di Luca Barbareschi.

American Buffalo - Attualissima commedia sul degrado sociale, la sindrome dell'escluso, l'inganno, il raggiro, il plagio esercitati nelle forme più subdole. Tragedia del nostro secolo che nasce nelle periferie urbane, metafora della miseria morale. Marco D’Amore, portato al successo dalla serie televisiva Gomorra e da film come Brutti e cattivi di Cosimo Gomez, diretto in teatro da Tony Servillo, ne è regista e interprete con Vincenzo Nemolato e Tonino Taiuti.

Drammaturgo, sceneggiatore, regista, produttore cinematografico, David Mamet è uno degli autori più prolifici e famosi nel mondo. Ha al suo attivo trentatré film (di undici dei quali è stato anche regista), trentaquattro opere teatrali, quattro fiction per la televisione, ventuno saggi, due raccolte di poesie, cinque libri per bambini, undici canzoni.
In Italia le opere di Mamet sono state proposte sin dai primi anni Ottanta da Luca Barbareschi, grande estimatore dell’autore americano e divulgatore da sempre di tutti, o quasi, i suoi testi. È stato infatti l'attore e regista a portare sulle scene nostrane lavori quali American Buffalo, Perversione sessuale a Chicago, Glengarry Glen Ross, Il sermone, Mercanti di bugie, Oleanna, fino a produrre Boston Marriage e China Doll.

Nato a Chicago nel 1947, Mamet ha iniziato la sua carriera nel teatro, a New York, dove ha intrapreso la sua attività di attore e regista teatrale. È forse uno dei pochissimi artisti ad aver raggiunto la notorietà soprattutto a teatro e soltanto dopo nel cinema.
I primi successi arrivano nel 1976 con tre opere teatrali Off Brodway: The Duck Variations, Sexual Perversity in Chicago e American Buffalo (da cui poi trarrà la sceneggiatura dell’omonimo film di Michael Corrente del 1996 con Dustin Hoffman e Dennis Franz), ma il primo grande riconoscimento lo ottiene con la pièce Glengarry Glen Ross.
Il debutto sul grande schermo arriva nel 1981 con Il postino suona sempre due volte, portato sullo schermo da Bob Rafelson e interpretato da Jack Nicholson e Jessica Lange, e l’anno seguente con Il verdetto interpretato da Paul Newman e candidato agli Oscar per la migliore sceneggiatura. Il 1987 è l’anno dello spettacolare Gli intoccabili di Brian De Palma; nel 1994 scrive Vanya sulla 42° strada e dirige Oleanna, tratto dal suo omonimo testo teatrale sul rapporto "malato" tra un professore e una sua allieva. Del 1997 la seconda candidatura agli Oscar per la pellicola Sesso & potere. Questo per citare la produzione cinematografica e teatrale più importante, a cui va aggiunta la sua attività di insegnante al Goddard College, allo Yale Drama School, alla New York University, alla Columbia University e all’Atlantic Theater Company, della quale è membro fondatore.

Mamet descrive una società regolata dalla menzogna, dal rancore e dall’istinto di sopraffazione, in un contesto di rapporti difficili e complicati tra persone spesso odiose e imperfette. La sua variegata produzione è caratterizzata da dialoghi fedeli al gergo della strada che costituiscono la vera cifra della sua espressione artistica, ciò con cui riesce a costruire e smontare le storie.


Teatro Eliseo
5 - 24 aprile 2016


PRIMA NAZIONALE
CHINA DOLL
Sotto scacco
di DAVID MAMET
traduzione di Luca Barbareschi

con
Eros Pagni
e Roberto Caccioppoli

scene Matteo Soltanto
costumi Anna Colucci
luci Umile Vainieri
musiche originali Riccardo Eberspacher

regia di Alessandro D’Alatri


Nuova produzione TEATRO ELISEO e TEATRO STABILE D’ABRUZZO


China Doll è l’opera più recente di David Mamet, scritta per Al Pacino e appena andata in scena al Gerald Schoenfeld Theatre a Broadway.
Due atti, due personaggi e un’atmosfera da legal thriller. Mickey Ross, ricco magnate della finanza, maestro del raggiro, spavaldo capitalista senza scrupoli, assilla e vessa il suo giovane assistente Carson. L’apparentemente devoto segretario tuttofare appare impassibile di fronte al collerico miliardario, rispondendo prontamente a ordini e desideri. Ross ha regalato alla sua fidanzata come pegno di nozze un jet privato superlussuoso da sessanta milioni di dollari. Ma l’aereo, acquistato in Svizzera per non pagare le tasse di acquisto al governo americano, ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza in Canada. Una raffica di telefonate con responsabili e avvocati fornisce, al protagonista e al pubblico, le informazioni necessarie per comprendere che non si tratta di un problema legato alle compagnie aeree o all’atterraggio di emergenza all’aeroporto di Toronto. La sua fidanzata è stata fermata alla dogana e c’è una tassa di cinque milioni di dollari da pagare. Ben presto si capirà che Mickey Ross è stato incastrato. La sua boria, le sue modalità, che lo hanno reso incontrastato padrone del mondo, hanno fatto infuriare il figlio del Governatore, ora in corsa per la Casa Bianca.

Adrenalina e nervi tesi sono il carburante di una drammaturgia che procede per stoccate caustiche nel tessuto precario della nostra contemporaneità, passandone in rassegna menzogne, cliché e brutture senza mai indulgere in moralismi.
Il fuoco di fila delle battute, secche, incomplete, evocative, conferma il linguaggio tipico della scrittura di Mamet e mantiene alta la tensione.
Il mio rapporto negli anni con David Mamet è stato uno dei più ricchi e gratificanti – dichiara Al Pacino – Insieme abbiamo realizzato quattro progetti e l’idea di dare vita ad un nuovo personaggio dell’opera di Mamet era un’opportunità a cui non volevo rinunciare… È uno dei personaggi più scoraggianti e complessi e difficili che io abbia esplorato sul palcoscenico. È un regalo speciale per un attore, un ruolo nuovo, diverso.

Dopo Glengarry Glenn Ross, quella di Mamet è stata una voce costante nel cinema e nel teatro, sempre anticonvenzionale e critica contro il mondo degli affari e le illusioni del sogno americano in un società che a suo dire “insegna a violentare e rubare’’. È un uomo che ha preso posizioni controverse anche in politica e ha spesso attaccato con veemenza, con abilità e intelligenza, il politicamente corretto, anzi ne ha fatto una bandiera del suo teatro.

NOTE DI REGIA

Quando lessi China Doll per la prima volta, nel gennaio 2015, era un testo inedito e nella sua versione originale. Su qualche pagina della copia cartacea c’erano ancora delle correzioni fatte a mano da Mamet. Non avevo altre informazioni se non che lo aveva scritto per Al Pacino e che a fine anno avrebbe debuttato a Broadway. Me lo aveva passato Luca Barbareschi che lo aveva ricevuto direttamente dalle sue mani. Ero a New York e dire che ero emozionato è dir poco. Cominciò così questa avventura.
Il titolo non ha nulla a che vedere con le bambole cinesi. È un modo di dire americano che significa qualcosa come “un vorticoso pastrocchio”, “un aggrovigliarsi di eventi non prevedibili”, “un improvviso gran casino”… Potrei continuare a lungo poiché in italiano un modo di dire così preciso non c’è. Abbiamo convenuto che forse il titolo che rendeva più il senso del testo fosse Sotto scacco, salvando quello originale come sottotitolo.
Rende però l’idea su quello che accadrà a Mickey Ross nel corso dei due atti. Lui è un potente uomo d’affari che, dopo una vita di grandi successi, ha deciso di mettere da parte tutto il cinismo e la voglia di arricchirsi per dedicarsi a qualcosa che apparentemente non ha mai conosciuto: l’amore per una giovane e affascinante donna. Anziché un diamante le ha acquistato, come regalo di matrimonio, un jet da 60 milioni di dollari che chiama “il giocattolino”. Tutto sembrerebbe andare per il meglio, ma rapidamente, la situazione s’ingarbuglia.
David Mamet, maestro indiscusso del teatro di parola contemporaneo, con questo suo ultimo testo, proprio attraverso un sapiente uso delle parole, ci conduce in un percorso rivelatore dei meccanismi e delle logiche del mondo della politica, della finanza e della giustizia. E di conseguenza del nostro inconsapevole vivere.
I due atti si svolgono in un unico ambiente: come fosse un non luogo dove gli spazi sono determinati più che dalle materie dalle tecnologie. In un continuo utilizzo di telefoni, cellulari e computers mister Ross e il giovane assistente Carson riescono a dare corpo ai caratteri di un folto gruppo di personaggi, non ultima la giovane donna intorno a cui gira l’intera vicenda.
Sulla scena però si realizza anche il confronto tra il vecchio squalo e il giovane apprendista rivelando la collisione di mondi che, come placche tettoniche, inevitabilmente potrebbero generare grandi modificazioni. Ma come tutti i grandi mutamenti l’autore lascia aperto il dubbio: quale sarà il risultato finale?
Un testo che richiede un notevole esercizio professionale, soprattutto sapendo che era cucito su misura per un grande interprete. Chi poteva essere in Italia il coetaneo di Pacino per età e talento? È stato facile. Con Eros Pagni avevo girato Americano Rosso, il mio primo film. Ritrovarsi è stata una gioia. Per il giovane Carson, avevo bisogno di altrettanto talento e rigore: l’ho trovato in Roberto Caccioppoli.
Come in un moderno ‘Re Lear’, Pagni mette in scena il dramma di un Re che, decisosi ad abdicare in nome della serenità, viene invece costretto a sfoderare nuovamente tutta la propria arroganza e crudeltà. Un’interpretazione indimenticabile.
Nelle pieghe di questo dramma si ride molto, altra prerogativa dell’autore, proprio perché il potere, quando messo in crisi, mostra tutta la propria comica fragilità.
«Viviamo in una nazione infelice. Come popolo siamo gravati da un’immagine terribile di noi stessi…» scrive Mamet in un suo libro di qualche anno fa indicando nel teatro l’opportunità per ritrovare un’autostima che riconduca la società americana ad un equilibrio. Che sia un buon suggerimento anche per noi?

Alessandro D’Alatri

Durata 1 ora 30’- due atti con intervallo

TEATRO ELISEO
Da martedì 5 a domenica 24 aprile 2016
Orario spettacoli: martedì, giovedì venerdì e sabato ore 20.00 – mercoledì e domenica ore 16.00

Biglietteria tel. 06.83510216 |Giorni e orari: da martedì a domenica 9.30 – 19.30
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzi da € 12.00 a 34.00
Teatro Eliseo
27 settembre - 30 ottobre 2016


PRIMA NAZIONALE
AMERICANI
Glengarry Glen Ross
di DAVID MAMET
traduzione di Luca Barbareschi

con (in ordine di apparizione)
Sergio Rubini, Gian Marco Tognazzi,
Francesco Montanari,
Roberto Ciufoli, Gianluca Gobbi,


Direzione artistica Luca Barbareschi


Nuova produzione TEATRO ELISEO


Glengarry Glen Ross è una feroce rappresentazione del mondo degli affari e della nostra avida e competitiva società americana per la quale David Mamet nel 1984 ha ricevuto il Premio Pulizer e dalla quale nel 1992 trarrà la sceneggiatura per il film Americani diretto da James Foley con Al Pacino, Jack Lemmon, Alec Baldwin e Kevin Spacey.
Per risollevare l’agenzia immobiliare da una difficile situazione economica, Blake lancia una sfida a tutti i dipendenti: chi riuscirà a vendere di più avrà in premio una Cadillac, il secondo vincerà un servizio di coltelli da bistecca, per tutti gli altri licenziamento imminente. Tra i dipendenti si scatena subito l’ira e il panico.
Un vero e proprio capolavoro, rappresentato la prima volta in Italia nel 1986 con Paolo Graziosi e la regia di Luca Barbareschi.

TEATRO ELISEO
Da martedì 27 settembre a domenica 30 ottobre 2016
Orario spettacoli: martedì, giovedì venerdì ore 20.00 – sabato ore 16.00 e ore 20.00 – mercoledì e domenica ore 16.00

Piccolo Eliseo
28 settembre - 23 ottobre 2016


PRIMA NAZIONALE
AMERICAN BUFFALO
di DAVID MAMET
traduzione di Luca Barbareschi
adattamento Maurizio De Giovanni

con
Marco D’Amore,
Vincenzo Nemolato, Tonino Taiuti
Regia di Marco D’Amore

scene Carmine Guarino
costumi Laurianne Scimeni
luci Marco Ghidelli

Nuova produzione TEATRO ELISEO

Scritta da David Mamet nel 1975, American Buffalo si svolge nello spazio angusto di un rigattiere. Convinto di essere stato raggirato da un cliente - che ha pagato una forte somma di denaro per avere una moneta con impressa una testa di bufalo - il robivecchi Don si confida con l'amico Teach. Insieme decidono di organizzare una rapina ai danni del cliente, attirato nel negozio con un inganno. Ma il vero scopo di Teach è quello di togliere di torno Bobby, il giovane assistente del rigattiere che questi considera come un figlio.

In Italia American Buffalo è stata portata per la prima volta in scena da Luca Barbareschi e Massimo Venturiello e Mauro Serio nel 1984 con la regia di Franco Però.

 

info

5 aprile - 30 ottobre 2016

Percorso drammaturgico fra i testi del grande commediografo americano
David Mamet
Traduzioni di Luca Barbareschi

China Doll - Sotto scacco
con Eros Pagni
Roberto Caccioppoli 
regia di Alessandro D’Alatri

Americani - Glengarry Glen Ross 
con (in ordine di apparizione) 
Sergio Rubini, Gian Marco Tognazzi, Francesco Montanari, 
Roberto Ciufoli, Gianluca Gobbi
direzione artistica Luca Barbareschi

American Buffalo 
Con Marco D’Amore
Vincenzo Nemolato, Tonino Taiuti 
regia di Marco D’Amore


TEATRO ELISEO
Da martedì 28 settembre a domenica 23 ottobre 2016
Orario spettacoli: martedì, giovedì venerdì e sabato ore 20.00 – mercoledì e domenica ore 16.00

 

Redazione

31 marzo 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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