Venerdì, 22 Novembre 2024
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DI LÀ DAL FIUME. Dal 25 agosto al 4 settembre 2019 a Roma

Dodici appuntamenti a ingresso gratuito in undici luoghi del XII Municipio di Roma
tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio
con sconfinamenti verso Trastevere e Ponte Marconi


L’iniziativa è parte del programma dell’ESTATE ROMANA promossa da ROMA CAPITALE
ASSESSORATO ALLA CRESCITA CULTURALE e realizzata in collaborazione con SIAE

Torna per il secondo anno consecutivo Di là dal fiume, il festival itinerante dell’Estate Romana curato dall’Associazione Culturale Teatroinscatola.
Dal 25 agosto al 4 settembre vari luoghi del XII Municipio di Roma (tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio con sconfinamenti verso Trastevere e Ponte Marconi) saranno animati da dodici eventi: musica, canzoni, poesie, letture, installazioni sonore, conversazioni sceniche, passeggiate nell’archeologia industriale e pedalate lungo il fiume.

Di là dal fiume, presenta un programma ricco di proposte artistiche alla riscoperta di undici palcoscenici insoliti come un barcone che da Ponte Marconi si muoverà lungo il Tevere in direzione Magliana o la piscina anni ‘30 dell’impianto sportivo capitolino di Largo Ascianghi, ex Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) dell’architetto Luigi Moretti.

La scelta di questi palcoscenici insoliti vuole anche essere un omaggio alla memoria dei momenti culturalmente migliori della ricerca teatrale romana degli anni Settanta, quando Roma si trasformava in palcoscenico assoluto e il teatro, l’arte e la poesia comparivano nei luoghi meno prevedibili della città: piscine, barconi, tetti di abitazioni, cavalcavia, aperta campagna e, perfino, stadi.

Come ben ricordato nelle note di presentazione dal poeta Marco Giovenale (tra gli artisti presenti al festival):

“Di là dal fiume, la città di tutti. La serie di incontri del giovane festival Di là dal fiume vuole anche essere un omaggio alla tradizione, alla memoria e alle prospettive dei momenti culturalmente migliori degli anni Settanta, quando ad esempio Simone Carella sceglieva una piscina per una performance e Fabio Sargentini un barcone sul Tevere: costruivano e disseminavano nei quartieri un gran numero di idee, strutture leggére, anche effimere, parole e figure sull’acqua, in barca, oltre il fiume, facendo così uscire il teatro da sé stesso e l’arte – anzi le arti – dalle gallerie. Fuori (ma senza prescindere) dalle sedi deputate. Del resto è in questa ottica che Teatroinscatola ha fatto rivivere per una notte due spazi leggendari: il Beat 72, di via Belli, e la galleria l’Attico, di via Beccaria. Non diversamente, come terza “riapertura per un giorno”, si potrà entrare, insieme a Pippo Di Marca, nello spazio La Fede, la cantina teatrale di Giancarlo Nanni. Daccapo dunque tornano ad assieparsi felicemente voci e ascolto. Le varie forme d’arte vanno incontro alla città e ai cittadini: nella stazione Trastevere, o in un atelier di artisti, nel giardino della Fondazione Santa Francesca Romana e nella piscina dell’impianto sportivo capitolino di Largo Ascianghi o infine in un battello sul Tevere. Si esce dal noto, dal recinto, dal sé in definitiva, appunto come accadeva con le scorribande e navigazioni che partivano dall’Attico, o con il progetto La città del teatro, di Carella, che – nella migliore tradizione del dialogo tra fruitori e artisti – lasciava il palcoscenico e si addentrava in quella che Montale avrebbe chiamato la “vita di tutti”. E la città di tutti, dovremmo forse aggiungere.”

 

redazione

20 agosto 2019

 

informazioni


DI LÀ DAL FIUME
II edizione, 25 agosto - 4 settembre 2019

12 EVENTI IN 11 LUOGHI del XII Municipio tra la Stazione Trastevere, Porta Portese e Ponte Testaccio, con sconfinamenti verso Trastevere e Ponte Marconi

L'iniziativa è parte del programma dell'Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (gli eventi si terranno anche in caso di pioggia)

Tel 340.5573255
Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito www.teatroinscatola.it

 

Programma

 

Domenica 25 agosto
ore 19.00
LA METAFISICA DELLA BELLEZZA
di e con ELENA ARVIGO
Giardino della Fondazione Santa Francesca Romana, vicolo di Santa Maria in Cappella 6

Nel febbraio del 1958 la Camera approvò la legge Merlin. «Ma che uomini siete che per avere i favori di una donna dovete pagarla?». Questa la frase provocatoria con cui la senatrice Angelina Merlin sfidò i colleghi maschi del parlamento e del governo che non volevano saperne della sua proposta di legge per chiudere le case di tolleranza.
Dalle lettere che le donne delle “case chiuse” - descritte come veri e propri lager - scrissero alla senatrice perché, durante l’iter legislativo, non demordesse dai suoi intenti, nasce lo spettacolo La metafisica della bellezza – Lettere dalle case chiuse con Elena Arvigo, in questa occasione sotto forma di lettura.
Le lettere delle prostitute alla senatrice Merlin furono raccolte dalla stessa Merlin e da Carla Barberis (moglie di Sandro Pertini) e la loro autenticità è garantita dagli originali, oggi depositati presso un notaio. A scrivere sono per lo più madri piene di speranza e dignità, piene di stupore e gratitudine per chi sta mostrando interesse verso la loro situazione di “donne perdute”, per chi, come la senatrice Merlin, sta immaginando per loro un futuro diverso e migliore.


Elena Arvigo, tra le esponenti più interessanti del teatro indipendente italiano, nasce e cresce a Genova. Si forma come ballerina classica con Giannina Censi. A diciassette anni appena compiuti si trasferisce a Ginevra per studiare alla Webster University e frequentare a Losanna l'École Rudra–Bejart. L’anno successivo vince una borsa di studio e si trasferisce a Londra, dove perfeziona i suoi studi di danza jazz al London Studio Centre e prosegue il percorso accademico alla Goldsmith University, frequentando corsi di Psicologia e Theatre Arts. Tornata in Italia nel 1996, viene ammessa al corso triennale della scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Giorgio Strehler. Diplomata nel giugno 1999 all’Accademia del Piccolo Teatro, premio Hystrio alla Vocazione e ammessa all’École des Maîtres nello stesso anno, lavora intensamente come attrice di teatro, cinema e televisione negli anni seguenti. A teatro è diretta da registi italiani e stranieri quali Alvis Hermanis, Eimuntas Nekrošius, Jacques Lassalle, Jan Fabre e Valerio Binasco. Dal 2010 ha cominciato ad occuparsi di teatro non solo come interprete ma anche come regista in regime di completa autoproduzione.


Lunedì 26 agosto
ore 19.00
DUO DI SAXOFONI ANTONGIROLAMI/SELVA
Musiche di: J. M. Leclair, P. Arma, D. Nicolau, W. A. Mozart, P. Iturralde, A. Piazzolla, P. Glass
Stazione Trastevere (atrio), Piazza Flavio Biondo

Il concerto del duo di sassofoni composto da Gianpaolo Antongirolami e Michele Selva è un viaggio nella musica “popolare”, di folklore e nella “musica d’occasione”. Musica che nasce fuori dalle sale da concerto, ma che vi rientra per profondità espressiva e per autorevolezza di composizione.
Si va allora dalle “musiche da tavola” barocche di un Leclair o Telemann attraverso la scrittura più classica e sonatistica di Mozart, fino ad approdare al ‘900: la Spagna popolare di Pedro Iturralde, l’Argentina calda e sensuale di Astor Piazzolla, l’America ritmica di Philip Glass fino all’Europa dell’Est, ungherese, zigana e magiara di Paul Arma o la Grecia rivisitata e improvvisata di Dimitri Nicolau.


Gianpaolo Antongirolami, sassofonista di formazione classica, svolge la sua attività artistica come solista – anche in orchestra – e con varie formazioni da camera, proponendosi con un repertorio fortemente proiettato nell’ambito della musica moderna e contemporanea. Con un profondo interesse per l’innovazione e la sperimentazione, da oltre vent’anni si dedica alla musica elettroacustica, dapprima approfondendo lo studio della musica elettronica e quindi ricercando, incrementando e proponendo in concerti innumerevoli brani nuovi, grazie anche a commissioni di partiture ai più interessanti compositori del panorama internazionale.
Ha collaborato con musicisti quali Terry Riley, Butch Morris, Giancarlo Schiaffini, Mike Svoboda, Stefano Scodanibbio, Garth Knox, Horacio Vaggione, Alvise Vidolin, Daniele Roccato. Ha eseguito oltre ottanta prime esecuzioni assolute e ha effettuato varie incisioni discografiche e registrazioni radiofoniche e televisive per la Rai. Membro del Quartetto di Sassofoni Alea ha recentemente inciso un CD contenente, per la prima volta al mondo, l’integrale delle opere per tale formazione del compositore estone Arvo Pärt (Arvo Pärt – ANIMA, col legno, Wien, 2017). Costantemente invitato a tenere corsi di alto perfezionamento presso rinomati istituti musicali europei (Freiburg Musikhochscule, Salzburg Mozarteum, Keele Univ., Edinburg Univ., Conservatorio Superior de Musica - Sevilla), Antongirolami è titolare della cattedra di sassofono presso il Conservatorio di Perugia.

 

Michele Selva, concertista e docente presso l’Istituto Musicale Sammarinese, si diploma nel 1999 con il massimo dei voti e, parallelamente all’attività musicale, si laurea in filosofia con lode. Attento soprattutto agli sviluppi della musica del Novecento e contemporanea ha partecipato a diverse prime esecuzioni, anche dedicate, di fondamentali compositori italiani e internazionali, tra le numerose collaborazioni ricordiamo quelle con S. Bussotti, G. Cappelli, A. Guarnieri, L. de Pablo, G. Pape.
Tiene recital, concerti e masterclass presso le più importanti istituzioni in Italia e in Europa, tra cui: Area Sismica, Festival Angelica-Bologna, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Emufest-Roma, Eterotopie, Verona Contemporanea, Biennale di Venezia, Goldmisths University of London, Trinity Laban College, Oh-Ton Festival, Goteborg Art Sound, Forfest Festival, Winter Festival...) esibendosi in Francia, Germania (Amburgo, Berlino, Lipsia, Weimar, Dresda, Oldenburg) e Londra, Spagna, Copenaghen, Cracovia, Kromeriz, Goteborg, Praga, Sarajevo.

 

 

Martedì 27 agosto
ore 21.00
PÖESIËKANZǾNĪ (ASTRAZIONI PER L’USO)
di e con IVAN TALARICO
Il “T”, via Giovanni da Castel Bolognese 31

Ivan Talarico scrive poesie e canzoni. Questo lo rende colpevole. Difficile dormire di notte con questa colpa, così il sonno della ragione genera reading.
Poesie e canzoni sono a disposizione del pubblico, possono essere montate, smontare, rimontate, capite, dimenticate, assemblate, personalizzate e condivise.

AVVERTENZA
Se poesie e canzoni si ribaltano possono causare problemi di comprensione seri o fatali.
Per evitare il rischio che si ribaltino devono essere fissate in modo permanente ai sentimenti.
Gli accessori per il fissaggio ai sentimenti non sono inclusi nel reading perché sentimenti diversi richiedono diversi tipi di accessori di fissaggio.
Usa sistemi di fissaggio adatti alle pareti dei tuoi sentimenti.
Per maggiori dettagli, rivolgiti a un poeta autorizzato o a un cantautore di fiducia.


Ivan Talarico, cantautore, poeta, teatrante, ha pubblicato due libri di poesie con Gorilla Sapiens Edizioni, è stato ospite al Premio Tenco 2016, vincitore e miglior testo a Musicultura 2015. Ha scritto e interpretato sei spettacoli teatrali con la sua compagnia DoppioSenso Unico, quattro reading con canzoni assieme allo scrittore Claudio Morici e numerosi concerti portandoli in scena in molti teatri e spazi italiani.
Nel 2018 ha debuttato con il suo concerto Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro al Teatro Vascello registrando un sold-out. A gennaio 2019 il nuovo lavoro Freschibuffi e altre trasmigrazioni dell’anima, in coppia con Morici, ha debuttato all'Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi.
A maggio 2019 è uscito il suo primo disco Un elefante nella stanza, per l’etichetta Folkificio.
Dal 2017 conduce dei workshop di scrittura creativa “Come smettere di scrivere per scrivere meglio” in varie città italiane. Nel tempo libero colleziona lacrime di gioia.

 

Giovedì 29 agosto
ore 19.00
VIOLAZIONI DELL’ACQUA installazione per dispositivi elettroacustici in tempo reale
di FEDERICO PLACIDI
light designer ALIBERTO SAGRETTI
Impianto sportivo capitolino Roma Uno (piscina), largo Ascianghi 4


La Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL) risale al 1933 e fu commissionata all’architetto Luigi Moretti, all’epoca ventiseienne. Il progetto si affermò subito come modello di riferimento per strutture di questo tipo. Il genio di Moretti creò un susseguirsi apparentemente disordinato e disinvolto di ambienti che ad un esame più approfondito risulta comunque ricco di citazioni tradizionali, si pensi alle tipologie architettoniche della torre, che rimanda al medioevo e del cortile interno, al rinascimento. Emblematica risulta anche la scala elicoidale che raccorda i vari piani a livello del corpo contenente le aule: è disegnata secondo una matrice logaritmica per cui i gradini hanno alzate decrescenti, per rendere meno faticosa la salita.

Violazioni dell’acqua è un’installazione di Federico Placidi. L’opera fa uso di tre elementi essenziali, che ne costituiscono il meccanismo di azione e retroazione: una superficie d’acqua, un idrofono immerso nella stessa e un generatore d’impulsi. I tre «partecipanti» sono mediati da un DSP che ne definisce le rispettive modalità di interazione in tempo reale, dando luogo a strutture sonore emergenti, dal carattere organico e atmosferico.

Federico Placidi (also U.S.O. Project) nasce a Roma nel 1968. Ha studiato composizione e musica elettronica presso la Universität für Musik und darstellende Kunst, perfezionandosi successivamente presso il CCMIX di Parigi. Ha studiato Contrabbasso presso il Conservatorio di S. Cecilia. Dal 1996 si occupa di sound design applicato ai nuovi media digitali collaborando a livello internazionale con diversi studi di post‐produzione e istituzioni in qualità di assistente musicale, sound designer e sviluppatore software (in ambienti quali Max/Msp e Kyma). Allo stesso tempo inizia la sua attività di compositore e performer che lo porterà a lavorare con artisti tra i quali: Natasha Barrett, Andrea Valle, Gérarde Pape, Agostino Di Scipio, il duo Zadory-Topalovic, Todd Barton e molti altri. Nel 2006 insieme al sound designer milanese Matteo Milani dà vita al U.S.O. Project (aka Unidentified Sound Object), con il quale svolge attività in ambito performativo, installativo e discografico. È proprietario dell’etichetta discografica indipentente Synesthesia, con la quale pubblica la maggior parte delle proprie produzioni.

Aliberto Sagretti, disegnatore luci, ha collaborato anche con Peter Stein e in diverse produzioni con Robert Wilson.


ore 21.00
ALLEGRO NON TROPPO
di BRUNO BOZZETTO
presentazione per la parte musicale di FRANCESCO CUOGHI
Impianto sportivo capitolino Roma Uno (spazio esterno), largo Ascianghi 4


Allegro non troppo è un film del 1976 a tecnica mista (in parte dal vero e in parte d’animazione) prodotto e diretto dal disegnatore e regista Bruno Bozzetto. Dichiaratamente ispirato al classico disneyano Fantasia, è composto da sei episodi animati (più un finale con diversi cortometraggi di pochi secondi), ciascuno accompagnato da un celebre brano di musica classica, inseriti in un film-cornice girato dal vero, in bianco e nero.
L’idea del film nasce da un ascolto casuale del Bolero di Ravel, che diede a Bozzetto l’immagine di una crescita continua e incontrollata. Bozzetto desiderava dare una risposta con una diversa mentalità, sensibilità e gusto all’illustre precedente costituito da Fantasia. Questo film doveva costituire un superamento ironico del modello, qualcosa di più e di diverso, a partire dai contenuti: ecologia, consumismo, sessualità, politica...


Francesco Cuoghi si è diplomato in chitarra presso il Liceo Musicale G. B. Viotti di Vercelli e presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Ha frequentato i seminari dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena, l’Atelier de Recherche Instrumentale dell’IRCAM di Parigi e i Ferienkurse di Darmstadt. Dal 1984 è stato titolare della cattedra di chitarra presso il Conservatorio G. Rossini di Pesaro e dal 2007 al Conservatorio Cherubini di Firenze.
Svolge attività concertistica come solista e in formazioni da camera. Ha suonato in Italia e in Europa in rassegne come: Festival delle Accademie Estere (Roma), Fabrikomposition (Zurigo), Concert de Ville (Ginevra), La chiesa di Vivaldi a Venezia (Venezia), Contemporanea-Musica nel nostro tempo (Teramo).
Particolarmente attivo nella musica contemporanea ha fatto parte dell’Ex Novo Ensemble di Venezia, del Gruppo di Roma (direttore Sinopoli), ha tenuto prime esecuzioni di F. Pennini, A. Brizzi, F.de Rossi Re, M.Molteni, G. Giuliano, E. Zaffiri, M.Giri, W. Branchi registrando per Edipan, Rugginenti, RAI, Rara Music Worx. Nel 1985 ha iniziato l’esecuzione di opere in Live Eletronics con vari dispositivi elettroacustici e, recentemente, con Max/MSP. Vive a Roma.

 

Venerdì 30 agosto
ore 18.30
GAMMM: prose e poesie
con MARCO GIOVENALE, SILVIA TRIPODI, MICHELE ZAFFARANO
Battello sul Tevere, imbarco battelli di Ponte Marconi


GAMMM è un sito e un gruppo formale creato nel 2006 da Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale, Massimo Sannelli, Michele Zaffarano. GAMMM non è una rivista, né un editore. Dà ospitalità alla ricerca, si occupa di avanguardia e letteratura sperimentale, glitch art, installazioni, nuova scrittura/écriture (in particolare dedicandosi alla ‘prosa in prosa’ e al lavoro di autori statunitensi e francesi come Charles Bernstein, Ron Silliman, Jean-Marie Gleize, Nathalie Quintane).


Marco Giovenale vive a Roma, dove lavora come redattore e traduttore. Ha fondato (ed è redattore di) «bina» (2003), gammm.org (2006), puntocritico.eu (2011), eexxiitt (2011), e asemic-net.blogspot.com (2011). È redattore di SCRIPTjr.nl, recognitiones-ii.blogspot.it, sibila.com.br. Collabora ad «alfabeta2» e «l’immaginazione». Cura con M. Guatteri, G.Marzaioli e M. Zaffarano la collana Benway Series. È a sua cura la collana di testi italiani SYN _ scritture di ricerca, delle edizioni IkonaLíber. Nel 2003 ha vinto il premio Renato Giorgi per il libro Il segno meno, quindi pubblicato da Piero Manni. È stato curatore dell’edizione 2005 del festival RomaPoesia e co-curatore di EX.IT – materiali fuori contesto nel 2013 e 2014.
Alcuni libri di poesie: Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007), La casa esposta (Le Lettere, 2007), Soluzione della materia (La camera verde, 2009), Storia dei minuti (Transeuropa, 2010), Shelter (Donzelli, 2010), In rebus (Zona, 2012, collana Level 48), Delvaux (Oèdipus, 2013). Di prossima uscita Maniera nera, per Aragno (collana ‘i domani’).
Libri di prose: Numeri primi (Arcipelago, 2006), Quasi tutti (Polìmata, 2010), Lie lie (La camera verde, 2010), Phobos (fogli Benway, 2014, con traduz. franc. a cura di M.Zaffarano), Numeri morali (ebook gammm, 2014). Prose sperimentali in inglese nei libri a gunless tea (Dusie, 2007), CDK (Tir Aux Pigeons, 2009), anachromisms (Ahsahta Press, 2014); più il ‘found text’ white while (ebook Gauss PDF, 2014).
Suoi testi sono inoltre antologizzati in Parola plurale (Sossella, 2005), nel Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), nel volume del Premio Antonio Delfini 2009, in Poesia degli anni Zero (Ponte Sisto, 2011) e in Nuovi oggettivisti (Loffredo, 2013). Con i redattori di gammm è nel libro collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Luca Sossella ha curato nel 2008 una ampia raccolta antologica di Roberto Roversi, Tre poesie e alcune prose. Per La camera verde ha tradotto Billy the kid, di Jack Spicer (a cura di Paul Vangelisti). Nel 2011 ha preso parte al Bury Text Festival (Manchester). I suoi libri di scrittura asemantica sono: Sibille asemantiche (La camera verde, 2008), Asemic Sibyls (Red Fox Press, 2013), Syn sybilles (La camera verde, 2013).
Silvia Tripodi (1974) vive a Roma. Ha partecipato nel 2013 a RicercaBo (laboratorio di nuove scritture); suoi testi sono presenti su GAMMM, Nazione Indiana, Nuovi Argomenti, Versante Ripido, l’immaginazione, OEI. Ha collaborato all’antologia Totilogia a cura di Daniele Poletti (edizioni Cinquemarzo 2014) e a ex.it 2014 – materiali fuori contesto (Albinea). Nel 2014 ha vinto il Premio Lorenzo Montano (sezione poesia inedita).


Michele Zaffarano, scrittore, poeta, traduttore, è nato nel 1970. Ha pubblicato Wunderkammer (in Prosa in prosa, Le Lettere, 2009); cinque testi tra cui gli alberi (più uno) (Benway Series, 2013); Paragrafi sull’armonia (ikonaLíber, 2014); Todestrieb (Arcipelago, 2015); La vita, la teoria e le buche (Oèdipus, 2015). Redattore di gammm.org e Nioques.


Sabato 31 agosto
ore 11
PASSEGGIATA NELL’ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE
in collaborazione con associazione OTTAVO COLLE e la sociologa IRENE RANALDI
partenza da Lungotevere degli Artigiani su prenotazione

 

Irene Ranaldi è dottore di ricerca in Teoria e analisi qualitativa presso la facoltà di Sociologia, “La Sapienza” Università di Roma, nonché direttore responsabile del magazine web magazinesociale.it e vice presidente dell’associazione Marmorata169.
Giornalista, scrive su testate che si occupano di impresa sociale, si è diplomata archivista all’Archivio di Stato di Roma e ha svolto ricerche principalmente sul rapporto tra identità locale e mutamento sociale.
Ha pubblicato numerosi articoli in riviste scientifiche su temi riguardanti la sociologia urbana con un particolare focus su ‘gentrification’ (fenomeno sociale, economico e culturale per cui un quartiere cittadino, abitato dalla classe lavoratrice e in generale da ceti a basso reddito, si trasforma in zona d’elezione per la più ricca classe media) e trasformazioni nei quartieri e sul rapporto tra globalizzazione e città.
Autrice per Aracne di Gentrification in parallelo. Quartieri tra Roma e New York, è anche presidente dell’Associazione Culturale Ottavo Colle che organizza incursioni urbane in spazi dismessi, in aree di archeologia industriale, in periferie storiche delle città italiane oggetto di gentrification, proponendo un cammino di conoscenza della “città periferica” ai percorsi tradizionali.


Per Ottavo Colle, anche se è valido l’ammonimento di Italo Calvino: mai confondere il racconto di città con la città stessa, il cammino significa azione, costruzione e narrazione. Il percorso in uno spazio non è soltanto la linea che disegna l’atto di attraversare, ma è il racconto dello spazio attraversato.
Ottavo Colle propone letture critiche dello storytelling urbano. Le città sono lo scenario delle identità urbane in movimento e Ottavo Colle le racconta attraverso vari linguaggi: la musica, la fotografia, il teatro e l’arte pubblica. L’Associazione vuole contribuire a valorizzare la metropoli, promuovendone soprattutto gli aspetti culturali, storici, artistici e l’accessibilità, per una città a misura di tutti e inclusiva di ogni differenza; contribuire a sviluppare l’attività di ricerca scientifica nell’area della trasformazione urbana. Il fine è l’unione tra memoria, coscienza del luogo e del tempo, coniugata con la ricognizione delle nuove realtà delle comunità urbane.

 

Domenica 1 settembre
ore 10.00
ESCURSIONE IN BICICLETTA LUNGO IL TEVERE
tra la Magliana e Lungotevere degli Artigiani su prenotazione
guidata dal professore e geologo UMBERTO PESSOLANO, in collaborazione con l’associazione TI CON ZERO, BIBLIOTECA DELLA BICICLETTA LUCOS COZZA

 

Con Umberto Pessolano e in collaborazione con la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza si avrà la possibilità di fare una pedalata naturalistica lungo il fiume Tevere dalla Magliana a Ponte Testaccio scoprendo la natura e l’habitat del fiume che taglia la nostra città.


Umberto Pessolano, geologo e naturalista, ha rivestito e riveste numerose cariche istituzionali nell’ambito naturalistico e geologico, tra le quali la direzione del Polo Scientifico Museale di Nazzano “Museo del Fiume” e la direzione del Museo Naturalistico del Monte Soratte.
Organizzatore di numerosi convegni, seminari e festival tra cui il Festival della biodiversità che si svolge annualmente a Nazzano. Svolge da oltre trentacinque anni attività d’interpretazione naturalistica e didattica nelle scuole.
Ha progettato diversi percorsi museali nel Lazio, in Puglia e in Sardegna ed è responsabile del centro di didattica naturalista Dì Natura presso la sede del Parco dell’Appia Antica, a Roma. Dal 2002 è direttore part-time del Museo del Fiume e referente dell’ufficio cultura del comune di Nazzano.

 

(Bicicletta a carico dei partecipanti)

 

Lunedì 2 settembre
ore 19.00
UNA LINGUA PER NON FARSI CAPIRE (il romanesco come non l’avete mai sentito)
con PAOLO MORELLI voce e MAURO VERRONE musiche per ancia e non solo
Letture da Elia Marcelli, Mauro Marè, Paolo Morelli
Off Living Room, via di Giovanni da Castel Bolognese 85


A lungo si è conservato un equivoco, quello secondo il quale il romanesco sarebbe un dialetto. In realtà non lo è mai stato, è piuttosto un gergo della parte plebea della città, nato nel ‘400 quando, con il succedersi dei papi Medici, veniva avviato a Roma un processo di toscanizzazione serrata, un indottrinamento, al quale la popolazione ha reagito inventando una lingua per non farsi capire.


Paolo Morelli, scrittore romano, è autore di molti libri tra cui Né in cielo né in terra (2016), Da che mondo è mondo (2017), oltre alla riedizione di Vademecum per perdersi in montagna (2019). Come performer ha curato, tra gli altri, gli spettacoli Jazzcéline e A passo di Walser, nel senso di Robert.


Mauro Verrone, musicista romano, formatosi sotto la guida di Massimo Urbani, ha collaborato con il clarinettista Tony Scott e inciso tra gli altri con la cantante brasiliana Claudia Marss, con Steve Turre, Gary Bartz, Idris Muhammad, Maurizio Giammarco, Bruno Tommaso, Antonello Salis. Ha partecipato nel 2009 al film su Tony Scott del regista Franco Maresco.

 


Martedì 3 settembre
ore 20.00
THE GREAT LEARNING, PARAGRAPH 7
di CORNELIUS CARDEW
installazione sonora per un numero imprecisato di voci non educate a cura di LUCA VENITUCCI con la partecipazione di RADIX HARMONICA
T293 gallery, via Ripense 6


Luca Venitucci e il coro Radix Harmonica presentano un’installazione sonora vocale del compositore britannico Cornelius Cardew, basata sull’intonazione di segmenti di testo tratti dal Grande Studio, il primo dei quattro libri base del confucianesimo. Ciascuna delle voci si appoggia alle altre, dando vita ad una tessitura sonora complessa e costantemente mutevole.


Cornelius Cardew (1936-1981) ha fornito apporti radicalmente innovativi nella pratica e nella concezione della composizione musicale contemporanea, esplorando senza compromessi ambiti quali la scrittura aleatoria di derivazione cageana, l’improvvisazione totale, la realizzazione di partiture grafiche e il lavoro compositivo ed esecutivo collettivo con musicisti non professionisti, per approdare ad una originale forma di recupero della tradizione classica e popolare con esplicite finalità di militanza politica.

Luca Venitucci, musicalmente attivo dalla fine degli anni ’80, è componente e co-fondatore del gruppo Ossatura e ha fatto parte per diversi anni dell’ensemble Zeitkratzer. Ha partecipato a numerosi progetti e collaborazioni con musicisti improvvisatori e compositori, anche in ambiti connessi al teatro, alla danza, alla scrittura e alle arti visive.

Radix Harmonica, fondato nel 2016 e diretto da Giuseppe Pecce è un coro da camera semiprofessionale romano, il cui repertorio comprende capolavori di musica antica e sperimentazioni contemporanee.

T293 Galery, fondata nel 2002 in un antico palazzo nel cuore del centro storico di Napoli, come spazio dedicato al sostegno di artisti emergenti, nel 2006 cambia la sua struttura organizzativa e diviene galleria commerciale sotto la gestione della fondatrice Paola Guadagnino e del curatore indipendente Marco Altavilla, che ha aderito al progetto come co-direttore.
Nel 2010 T293 sceglie di aprire la propria sede principale a Roma con l’intento di diventare un punto di riferimento nel settore dell’arte contemporanea, sia nazionale che internazionale. La grande dedizione nel trovare sempre ciò che è nuovo nel panorama dell’arte contemporanea ha permesso alla galleria di ospitare le mostre di esordio di alcuni tra le figure più interessanti del panorama contemporaneo. Gli artisti che T293 rappresenta ottengono costantemente un riconoscimento internazionale.

 


Mercoledì 4 settembre
ore 18.00
C’È UNA FEDE NEI NOSTRI SOGNI (c’è un sogno nel nostro debutto)
conversazione con PIPPO DI MARCA
ex falegnameria di Fabrizio Lo Russo, via Portuense 80

Il Teatro La Fede, dove Pippo Di Marca e altri protagonisti della scena italiana hanno mosso i primi passi delle loro straordinarie parabole umane e artistiche, fu una delle prime e più vivaci cantine teatrali romane degli anni ‘60 e ‘70. Ed aveva sede in una delle botteghe artigiane situate all’inizio di via Portuense, nel tratto dove c’è il mercato di Porta Portese. Proprio davanti all’ingresso di una bottega limitrofa ancora ‘sopravvissuta’, Pippo Di Marca rievocherà da par suo quegli anni e i suoi protagonisti: se stesso e Nanni, Perlini, Vasilicò, Orfeo, Manuela Kustermann e altri. E lo farà come un carismatico ‘profeta’, artista anch’egli sopravvissuto, ma indomito esploratore e promotore di linguaggi teatrali, carico di energia creativa e del portato di decennali battaglie per il teatro in cui lui e tutti gli altri hanno creduto, illuminati e guidati - non a caso - da una FEDE, non che intrisi di SOGNI fin dai loro DEBUTTI.

Pippo Di Marca, siciliano di nascita, è uno degli storici protagonisti emersi tra la fine degli anni ‘60 e l'inizio dei ‘70 con la seconda generazione dell’avanguardia teatrale italiana, quella di Nanni, Perlini, Vasilicò, Cecchi, Carella fino ai Magazzini e alla Gaia Scienza. Ha debuttato come attore nel ‘69 al Teatro La Fede con Nanni. Nel ‘71 ha fondato la Compagnia del Meta-Teatro e da allora, per sinergie e sodalizi con Carmelo Bene, Leo de Berardinis, Carlo Quartucci, il Living e con le esperienze più radicali delle avanguardie storiche e della scena contemporanea ha costruito via via le tappe di uno straordinario ‘continuum’ unico e personalissimo, portando a compiuta sintesi artistica un percorso ininterrotto che quest’anno raggiunge i cinque decenni.


ore 19.00
SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO. PELLEGRINAGGIO TEATRALE DI UN “REDUCE”
di e con SIMONE CAPULA
Atelier d’artista I.N.F.I.N.I.T.O., via di Giovanni da Castel Bolognese 81

“Anche quando comanderà la democrazia proletaria,
le poesie bisognerà lasciarle stare.
Anzi renderle obbligatorie.”
(Peppone in Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi)

Un salotto, una cucina, un soggiorno, il retro bottega di un negozio, uno studio di professionisti alcuni invitati conversano bevendo caffe, tè, vin brulè, quando all’improvviso arriva alla chetichella, un uomo sui cinquant’anni, vestito in un modo sobrio, con uno zaino in spalle e una cartella in mano. Pare spaventato, o meglio pare si stia nascondendo da qualcosa, da qualcuno. È un “reduce teatrale”.
Dopo aver chiesto scusa per essere piombato in quel posto, legge queste poche righe: Due strade divergevano in un bosco d’autunno e spiacente di non poterle percorrere entrambe, essendo uno solo, mi fermai a lungo e guardai, per quanto possibili, in fondo alla prima, verso dove svoltava, in mezzo agli arbusti... Si sistema tra gli invitati e inizia il suo racconto fatto di parole, immagini e suoni. Un racconto un po’ autobiografico, un po’ fantapolitico.

Simone Capula nasce a Chivasso il 12 luglio 1964. Attualmente è residente a Torrazza Piemonte. Dopo la maturità Magistrale e gli studi musicali di violino e musicologia presso la Scuola Civica di Musica della Città di Torino, inizia ad interessarsi di teatro prima nel campo dell’animazione teatrale, poi come attore in alcune compagnie di teatro ragazzi del Piemonte e della Val d’Aosta. La sua formazione di regista avviene sotto la guida di Renzo Vescovi (dal 1994 al 2000 è suo assistente in tutte le sue regie) presso il Teatro Tascabile di Bergamo. Prosegue la sua formazione registica alla VIII sessione dell’International School of Theatre Antropology diretta da Eugenio Barba.
Nel 1992 inizia la sua attività di regista e fonda il Teatro Tribù con il quale lavora fino al suo scioglimento, avvenuto nel 2000. Da questo momento in poi collabora con diverse realtà del teatro di ricerca, Università e varie Istituzioni Culturali.
Nel 2004 ha ideato e fondato La Scuola Ambulante di Teatro. Nel 2008 è tra i fondatori del Teatro a Canone, esperienza che abbandona nel 2011 per intraprendere un percorso individuale di ricerca artistica/culturale/pedagogica, con particolare attenzione alla formazione di giovani attori e al teatro come supporto pedagogico in scuole medie, medie superiori e università.
Nel 2016 è tra i fondatori dell'Associazione Culturale “Fuori dal Centro”, associazione che si interessa di progettazione culturale con particolare attenzione alle realtà teatrali/culturali indipendenti.

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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