Da lunedì 16 luglio è ricominciata la Scuola d’estate al Centro Teatrale Santacristina.
L’edizione 2018 è affidata a due Maestri della scena nazionale e internazionale, Massimo Popolizio e Declan Donnellan, che lavoreranno con un gruppo formato da 10 attori, in parte neodiplomati e in parte già professionisti, che potranno partecipare ai laboratori a titolo completamente gratuito.
«Quando Roberta Carlotto mi ha proposto di occuparmi della Scuola di Santacristina di quest’anno – dice Massimo Popolizio – mi sono da subito posto il problema di cosa avrei potuto fare nel migliore dei modi e di come avrei potuto mantenere quel filo di continuità e di rispetto che mi lega a Luca Ronconi, nonostante la sua scomparsa.
Mi sono detto che quello che so fare meglio è lavorare su dei testi con degli attori e la scelta è caduta sui racconti di Gli amori difficili di Italo Calvino, che ho in mente di mettere in scena da tanto tempo e che ho già bazzicato un pochino. Mi sembra un materiale adatto da proporre ad attori più giovani perché, attraverso l’uso della terza persona, sviluppa un immaginario lontano rispetto a quello dei ragazzi di oggi: è un libro che parla di un erotismo mai esplicitato, ma sempre nascosto e rimandato, e dell’impossibilità di concludere un rapporto amoroso, che diventa erotico proprio per questo.
Abbiamo scelto i dieci partecipanti al laboratorio tramite chiamata diretta e non tramite bando perché è probabile che Gli amori difficili, d’accordo con il direttore Antonio Calbi, diventi una produzione del Teatro di Roma. Non è detto che tutti gli attori faranno parte dello spettacolo, ma mi piace pensare a questo corso come ad una grande palestra dove saggiare le possibilità del testo, i tagli, la distribuzione delle parti e dei personaggi all’interno dei sei o sette episodi che sceglierò.
Stare a Santacristina sarà un’occasione fantastica per essere concentrati e capire come affrontare questo testo con ironia, leggerezza e semplicità, che devono essere un punto di arrivo e non di partenza, e che permettono di dire cose assai profonde».
Se Popolizio affronta nel laboratorio un testo letterario che diventa materiale drammaturgico e consente agli attori il difficile esercizio di misurarsi sulla scena con la terza persona, Declan Donnellan conduce invece un workshop basato sul metodo da lui stesso teorizzato in L’attore e il bersaglio e in The carnal space, libro inedito e ancora in fase di stesura. Attraverso una vasta gamma di esercizi pratici, il seminario si propone di fornire ai giovani attori gli strumenti per liberarsi da ogni impasse interpretativa.
«Recitare è un'arte – scrive Donnellan – e l'arte rivela il carattere unico delle cose. Parlare di recitazione è difficile perché "parlare di" tende a farci generalizzare e la generalizzazione non permette di vedere l'unicità. Una buona interpretazione è sempre qualcosa di unico.... Una recitazione fluida è una recitazione viva e la vita in quanto tale non si può analizzare,i problemi nella recitazione invece hanno a che fare con la struttura e il controllo e quindi si possono isolare e risolvere».
In contemporanea al corso di perfezionamento per attori, il Piccolo Teatro di Milano ha scelto il Centro Teatrale Santacristina come luogo dove iniziare le prove della nuova produzione La tragedia del vendicatore di Thomas Middleton, affidata a Declan Donnellan, che firma proprio con il Piccolo la prima regia italiana, guidando una compagnia di 14 attori.
Il 30 luglio, giorno finale del laboratorio, sarà dedicato al rapporto tra romanzo e teatro, esplorato in diversi memorabili spettacoli da Luca Ronconi. Parteciperanno alla discussione artisti, scrittori e studiosi, oltre che Popolizio, Donnellan, Giovanni Agosti e Mario Fortunato, Curzio Maltese moderati da Oliviero Ponte Di Pino.
A conclusione della giornata di studio Massimo Popolizio leggerà alcuni brani tratti dalla biografia inedita di Luca Ronconi e che sarà pubblicata da Feltrinelli a cura di Giovanni Agosti.
Redazione
17 luglio 2018