Teatro musicale, concerti, performance, audio e videoinstallazioni, un seminario e un concorso di composizione, un premio per interpreti, e poi incontri, conferenze e giornate di studio. Anche quest’anno Nuova Consonanza accoglie e rielabora attraverso nuove produzioni quanto di più originale e innovativo avviene in ambito internazionale nel campo della nuova creatività musicale, con importanti prime assolute affidate a interpreti di alto livello. Un festival, giunto alla sua 54esima edizione, vario e multiforme che, attraverso più di venti appuntamenti in diversi spazi romani, ruota, senza confini di genere o di linguaggio, intorno ai più interessanti compositori e musicisti creativi del nostro tempo, in un ideale rapporto di intesa con grandi opere del passato.
“Il titolo di questa edizione del festival Trasposizioni illimitate – spiega il presidente Lucio Gregoretti - se da un lato vuole essere un omaggio alle teorie di Olivier Messiaen (del quale ricorrono i 25 anni dalla morte), è anche una dichiarazione di fiducia verso l’ibridazione e l’intreccio delle diverse discipline artistiche in funzione di un risultato sonoro complesso e inatteso. La poesia, la narrativa, il video, i suoni della natura forniscono spesso lo spunto per un discorso musicale che si sviluppa secondo direttrici imprevedibili. La trasposizione in musica, da concerto o teatrale che sia, di elementi ‘altri’ assume dunque un’importanza fondamentale nel lavoro di molti dei compositori che Nuova Consonanza presenta in questa edizione del festival”.
Grande rilievo sarà dato alla realizzazione scenica di opere di teatro musicale come Combattimenti con musiche di Claudio Monteverdi e quelle in prima assoluta di Claudio Ambrosini per la regia di Cesare Scarton che inaugura il festival l’11 novembre al Teatro Palladium, o come Musica senza cuore di Fabrizio de Rossi Re interpretata dall'attore Davide Riondino per la regia di Francesca Angeli al Teatro Argentina il 26 novembre. A queste si affiancano concerti che coinvolgono poesia e recitazione come il melologo De Rerum Natura su testi di Lucrezio tradotti dall'attore Roberto Herlitzka che ne è anche regista e interprete, con musiche tutte in prima assoluta con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese (17 e 18 novembre al Teatro Vittoria). E ancora si segnalano la prima assoluta dell’opera buffa Non è un Paese per Veggy del ventinovenne Domenico Turi su un libretto di Federico Capitoni messa in scena da una compagnia di interpreti al di sotto dei trent’anni (Palladium, il 2 e 3 dicembre) e l’opera per ragazzi Chi rapì la topina Costanza di Roberta Vacca (Teatro Centrale Preneste, 19 dicembre), a dimostrazione della pluralità di espressioni artistiche che valorizza il potenziale creativo dei nuovi talenti e l'interazione tra lo spettacolo dal vivo e gli aspetti educativi del fare musica.
Il festival avrà dunque un cartellone variegato che comprende opere di giovani compositori internazionali accanto a lavori di autori nati negli anni '70 (Verunelli, Filidei, Bravi), di maestri delle generazioni precedenti come Boulez, Evangelisti, Glass, Reich, Grisey, Detlev Glanert (che terrà anche il seminario di composizione De Musica), Ada Gentile, Mauro Montalbetti, Paolo Longo, o come Guido Baggiani, Matteo D'Amico, Fabrizio de Rossi Re, Carlo Boccadoro, Claudio Ambrosini, Enrico Marocchini, Carlo Galante, Lamberto Macchi e Ivan Vandor che presentano qui i loro lavori in prima assoluta. Saranno presenti anche capolavori di maestri del passato come Bach, e Monteverdi, e naturalmente alcune opere emblematiche di Messiaen, ‘ispiratore’ in qualche modo di questa edizione del Festival.
Fondamentale la presenza di gruppi cameristici di spicco come il veneziano Ex-Novo ensemble impegnato in un concerto-ritratto dedicato a Michele dall’Ongaro per i suoi sessant’anni (9 dicembre al Macro), l’ensemble In Canto diretto da Fabio Maestri, o come il trio formato dai solisti Zurria, Torquati e Dillon che nel concerto dell’1 dicembre al Macro intitolato “Dissidenti e ortodossi” propone lavori molto originali di compositori legati alla cultura francese. L’Ensemble Sentieri Selvaggi interpreterà opere importanti di autori americani e francesi (4 dicembre all’Argentina), e il duo pianistico De Socio - Fassi sarà impegnato in una particolare rilettura di Messiaen. E ancora non mancheranno i concerti dei giovani musicisti della nostra nuova generazione quali l’ensemble Imago Sonora, il Duo Ardoré e il Quartetto Sincronie.
Un grande convegno dal 14 al 16 dicembre al Macro di via Nizza, a cura di Alessandro Sbordoni, sarà dedicato al GINC (lo storico Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, oggetto oggi di una grande riscoperta da parte di giovanissime generazioni di musicisti di tutto il mondo) e coinvolgerà compositori come Ennio Morricone e Giovanni Piazza in qualità di componenti del GINC insieme a musicologi e studiosi internazionali, per culminare con la performance Ginc Remix #2 in cui alcuni DJ dell’area romana elaboreranno dal vivo registrazioni originali inedite del Gruppo.
Anche quest’anno proseguono le coproduzioni e collaborazioni prestigiose come quelle con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, il Festival Romaeuropa, il Reate Festival, la Fondazione Teatro Palladium, l’Orchestra sinfonica abruzzese, le università e i conservatori della città e della regione, il Goethe-Institut Rom, il Forum Austriaco e, per la prima volta, il Teatro di Roma, a sancire ancora una volta la dimensione interculturale del fare musica oggi.
redazione
10 ottobre 2017
informazioni
54° FESTIVAL NUOVA CONSONANZA
Trasposizioni illimitate
Roma, 11 novembre – 20 dicembre 2017
Teatro Argentina, Teatro Vittoria, Teatro Palladium, MACRO di Via Nizza,
Goethe-Institut Rom, Teatro Centrale Preneste