Sabato, 21 Dicembre 2024
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Vedovanza e alici fritte

Prima dell'inizio di uno spettacolo teatrale succedono molte cose. Spesso si può assistere a spettacoli, messi in atto dalla platea che attende, in grado di far ridere più di tante commedie. È vero, la realtà supera sempre la fantasia!

Ogni volta mi diverto ad assistere ai discorsi, alle movenze e agli sguardi degli spettatori, in quei pochi minuti che precedono l'apertura del sipario spesso danno il meglio di loro. Ultimamente mi è capitato di assistere ad uno di questi spettacoli 'plateali' veramente unico, che mi ha fatto pensare e ridere come non facevo da tempo.

Teatro Quirino, mancavano pochi minuti all'inizio dello spettacolo Linapolina, di Lina Sastri. Davanti a me due donne, la prima sui sessantanni, scollatura da ventenne, tacchi vertiginosi calze nere da gran galà e un vestitino, nonostante il clima alquanto mite, da raffreddore. La seconda sugli ottanta meno scollata e 'innalzata', ma sulla stessa lunghezza d'onda della prima. Subito ho pensato “queste per star qui da sole chissà quanti ne hanno seppelliti di mariti”. 

Non sbagliavo, Mi metto ad ascoltare i loro discorsi ed ecco cosa esce fuori. La sessantenne in nero dice: “Ma poi la Mara come sta? È un po' che non la vedo più”.

La vispa ottantenne risponde: “Ma come non lo hai saputo!? È morto il marito da... saranno ormai già tre mesi!”

Al ché la sessantenne in nero replica con un sorriso soddisfatto e una cadenza ironica: “e come se la sta vivendo la vedovanza?”

E sono andate avanti a parlare così, come se il diventare vedova fosse uno status sociale da acquisire per buoni altri cinque minuti finché non arriva Pippo Baudo. Sì, proprio Pippo, che fortunatamente incombe al momento giusto per interromperle e creare un folto brusio tra la folla che, indicandolo, cominciava a dire: “Hai visto c'è Pippo Baudo... e guarda vicino a lui c'è pure Bertinotti”. 

L'attenzione era catalizzata su di loro, e loro, distaccati ma felici, continuavano a parlare con le due signore. Lo spettacolo stava ormai per cominciare, tutti erano seduti ai loro posti, Pippo Baudo alla mia sinistra, Bertinotti davanti... solo un uomo era ancora in piedi. Un over 60 ben vestito, impettito e visibilmente “allapadato”, di quelli che camminano col sedere completamente all'indentro e il mignolo della mano sinistra alzato verso il petto (da milord), che si avvicina a Pippo e comincia dirgli: 

“Pippo ma a te piacciono le alici fritte?”

Pippo se lo guarda, come per mandarlo a quel paese, e gli dice: “no”

“Pippo ma allora ti piacciono le alici semplici?”

“Come semplici?”

“Eh si alici e pane col burro, ti piacciono?”

“no, non tanto”

“ah... e le alici con la pasta ti piacciono”

Insomma è andato avanti ad elencare i mille usi delle alici, collezionando una buona trafila di no, finché non si è aperto il sipario... Questi sono quarti d'ora che può vivere solo chi va a teatro e che fanno riflettere tantissimo...

 

Enrico Ferdinandi

(@FerdinandiE)

24 marzo 2014

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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