Report della Conferenza Stampa per la presentazione de Il Trittico di Puccini del 13 aprile 2016
Si è svolta mercoledì 13 aprile nella Sala Grigia del Teatro Costanzi alla presenza del Sovrintendente del Teatro dell'Opera Carlo Fuortes, del Direttore Artistico Alessio Vlad, del Maestro Daniele Rustioni, dell Regista Damiano Michieletto e del cast dell’opera la conferenza stampa di presentazione de Il Trittico di Puccini.
Ha aperto l'incontro il Sovrintendente Carlo Fuortes che dopo aver fatto le dovute presentazioni ha sottolineato come "Con grandissimo piacere presentiamo il Trittico di Giacomo Puccini. Forse non tutti sanno che realizzato a pochissima distanza dalla Tosca come quest'ultima doveva debuttare in questo Teatro ma a causa dello scoppio della guerra debuttò a livello mondiale al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918 e solo un mese dopo, l'11 gennaio del 1919, ebbe la prima europea qui a Roma dove il compositore lucchese lo vide messo in scena per la prima volta. E' un'opera alla quale siamo particolarmente legati e tutti sanno che stiamo parlando di tre atti unici che presentati insieme (molto spesso vengono allestiti singolarmente poiché "fanno serata") costituiscono per il teatro uno sforzo produttivo molto importante".
Il Trittico arriva nella stagione 2015/2016 dopo un Benvenuto Cellini che è un'opera di grandi dimensioni e dopo quattro nuovi allestimenti di seguito: Mahagonny, I Bassaridi, Cenerentola e il Barbiere di Siviglia. Nonostante ciò si sta lavorando a questo allestimento con grande tranquillità, quindi uno sforzo produttivo importante ma che il Teatro dell'Opera di Roma sta vivendo con estrema serenità. Non è una nostra produzione ma una coproduzione molto bella dei Teatri dell'Opera di Vienna e Copenaghen presentata a Vienna nel 2013 che viene riopresa per la prima volta dopo 3 anni. E' la prima italiana per la regia di Damiano Micheletti, uno dei nostri registi più ricercati al mondo, che in questa occasione debutta al Costanzi, mentre la Direzione dell'Orchestra è di Daniele Rustioni che ritorna dopo una Bohème a Caracalla nel 2014"
Ha passata poi la parola al Direttore Daniele Rustioni che ha ribadito come "Allestire il Trittico è, sia per le difficoltà tecniche sia per il numero di cantanti richiesto, molto complicato. Anche a livello musicale è una vera e propria rarità e quindi è un vero e proprio sforzo, anche per il Direttore dirigerlo e per l'orchestra eseguirlo.
Devo dire poi che torno al Teatro dell'Opera di Roma non nella sua veste estiva a Caracalla ma al Teatro Costanzi dove l'acustica è sicuramente una delle migliori del Mondo, dettaglio molto importante e assolutamente non trascurabile in un'opera come Il Trittico che è considerato anche a livello di orchestrazione il capolavoro pucciniano per eccellenza. Quindi questa ricerca timbrica che stiamo attuando con l'Orchestra e il Coro del teatro dell'Opera diventa a mio avviso un miracolo ed è veramente un'occasione irripetibile e particolare.
Ha preso poi la parola il regista Damiano Michieletto che ha dichiarato come "Sono tre atti unici che nella loro unitarietà, come si diceva prima, vengono spesso rappresentate singolarmente o accoppiate con altri titoli rispetto al rappresentarli come "trittico". Non s'intitola "Il Tabarro" o "Suor Angelica" o "Gianni Schicchi", quest'opera pucciniana s'intitola "Il Trittico". E' vero che sono tre storie completamente diverse con una drammaturgia di volta in volta differentissima, quindi non ci sarebbe alcun motivo per cui vederle insieme però non bisogna omettere che ci sono molti dettagli che perdurano e permangono e dei temi che ricorrono. Forse questo è più il mio gusto personale, un mio modo di vedere quest'opera però anche quando ho fatto Cavalleria Rusticana e Pagliacci a Londra ho preso queste due storie e le ho fatte diventare un'unicum: quando iniziava la prima c'erano già in scena i personaggi della seconda. Nel caso specifico del Trittico è un po' diverso però ci sono comunque dei link che collegano le tre opere a livello estetico e tematico che spero riescano a mantenere un'impatto narrativo più forte nel pubblico dando quella sensazione di narrazione dove non esci mai dalla storia e continui a rimanere sempre dentro il racconto. Questo è l'obiettivo delle scelte che abbiamo fatto."
Ha concluso il Direttore Artistico Alessio Vlad che ha sottolineato l'attualità delle tematiche di allestimento e come sia "un'opera molto difficile che necessita di bravissimi cantanti con una grandissima personalità. Ci sono due cast omogenei dove molti dei cantanti hanno un vero e proprio sforzo interpretativo che sono obbligati ad avere non solo una grande sollecitazione vocale ma sopratutto una grande sollecitazione drammaturgica."
Fabio Montemurro
15 aprile 2016