Sabato, 23 Novembre 2024
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Alchimie Sonore. Una passeggiata romana...partendo da Copenaghen

Recensione dell'Incontro Musicale alla Biblioteca Ennio Flaiano di Roma il 20 settembre 2019 all'interno della rassegna Note in Biblioteca

 

Tutti, bene o male, volontariamente o accidentalmente, abbiamo ascoltato, almeno una volta, anche solo per pochi secondi, un quartetto d'archi. La letteratura musicale, a partire dalla prima metà del 1700, ha dato vita a un'infinità di partiture per questa formazione, regalandoci spesso e volentieri tra le più belle pagine della Storia della Musica.

Quanti, invece, hanno avuto occasione, ad oggi, di ascoltare un quartetto di flauti?
A far fronte a questa mancanza hanno pensato dal punto di vista organizzativo IUC, Conservatorio Santa Cecilia e Biblioteche di Roma, dal punto di vista musicale l'ensembre Alchimie Sonore.

Questa giovane formazione, composta da cinque elementi che si alternano nelle esecuzioni, è nata nel 2016 all'interno della classe di flauto del M° Francesco Baldi, terminato il corso di studi ha mantenuto una sua identità autonoma continuando a dedicarsi principalmente al "quartetto di flauti". Inoltre, dato lo scarso repertorio per questo tipo di ensemble, ha avviato una proficua e stabile collaborazione con un gruppo di compositori coetanei. Negli ultimi tre anni questo lavoro in simbiosi ha portato alla creazione e sviluppo di un repertorio originale composto da brani eterogenei nella modalità espressiva, ma riferibili ad uno stesso argomento, caratterizzato da una vera e propria fusione dei vari linguaggi musicali (classica, jazz, rock, avanguardia, musica per film...)

L'incontro, una vera e propria passeggiata sonora attraverso la Città Eterna, è iniziato con l'esecuzione del Grand Quatuor per quattro flauti op. 103 di Friedrich Kuhlau. Compositore considerato, per i suoi lavori, il Beethoven del flauto, ma conosciuto sopratutto come esecutore al piano del Maestro di Bonn, fu un vero e proprio ponte tra la musica Classica e la musica Romantica.
Dopo questa prima parte di repertorio vero e proprio è seguita l'esecuzione di cinque nuove composizioni, con tema le "Architetture Romane", tutte datate 2019. I compositori hanno riportato su pentagramma le suggestioni legate a un luogo specifico di Roma. Giordano De Nisi (ancora work in progress) con Symbola VI, III, V ci ha avvolto nel mistero della Porta Alchemica di Piazza Vittorio Emanuele II; Giordano Maselli, molto cinematograficamente, ci ha calato nelle atmosfere della sala dell'Esedra dei Musei Capitolini; Gabriele Mercanti col suo Quartetto Liberiano (da Papa Liberio), prendendo spunto da Stravinskij e Šostakóvič, ci ha trasportari all'interno della Basilica di Santa Maria Maggiore; Emanuele Stracchi con Coppedè, attraverso passaggi complessi e barocchi, ci ha raccontato un intero quartiere; Lorenzo Balzotti con Circus Maximus ha riportato in vita attraverso le note la solennità e la grandezza dell'Impero Romano.

Un'esperienza musicale variegata e multiforme, per molti aspetti insolita, che ha permesso a chi ha seguito l'evento di poter apprezzare a pieno le potenzialità e le timbriche insolite dei differenti tipi di flauto.

 

Fabio Montemurro

24 settembre 2019

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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