Domenica, 24 Novembre 2024
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Quattro grandi solisti italiani per Messiaen e per centenario di Debussy alla IUC sabato 10 febbraio 2018

Sabato 10 febbraio alle 17.30 presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza la IUC presenta quattro dei migliori solisti italiani - il pianista Pietro De Maria, il violinista Marco Rizzi, il violoncellista Enrico Dindo e il clarinettista Alessandro Carbonare – si sono riuniti per presentare un raffinato programma di musica francese. Celebreranno infatti Claude Debussy nel centenario della morte con tre suoi capolavori nel campo della musica da camera e poi eseguiranno Quatuor pour la fin du Temps di Olivier Messiaen, uno dei lavori più rappresentativi della musica del ventesimo secolo.


Messiaen era rinchiuso come prigioniero di guerra nel campo di concentramento tedesco di Görlitz, quando – era il 1941 - compose il Quatuor pour la fin du Temps, che ebbe la sua prima esecuzione su strumenti di fortuna (il pianoforte aveva alcuni tasti fuori uso, al violoncello mancava una corda) in un gelido capannone di quel campo, davanti a cinquemila prigionieri. Il titolo, che evoca la fine del tempo, è desunto dall'Apocalisse, a cui il pensiero del compositore, fervente cattolico, andava spesso in quel periodo così tragico per lui e per l’umanità intera. Sia per le circostanze in cui fu scritto sia per il suo stile musicale, questo Quartetto si colloca al centro degli sviluppi della musica del secolo scorso. Messiaen è infatti il trait d’union tra Debussy e i compositori delle avanguardie del dopoguerra, perché idealmente fu allievo di Debussy, che non conobbe personalmente ma di cui ammirava moltissimo la musica, e a sua volta fu l’insegnante di alcuni dei maggiori compositori della seconda metà del Novecento, in particolare di Pierre Boulez e Karlheinz Stockhausen
È stato dunque naturale per i quattro protagonisti di questo concerto accostare Debussy a Messiaen. Clarinetto, violino e violoncello eseguiranno ciascuno, insieme al pianoforte, un brano dedicato da Debussy al loro strumento: la Première Rhapsodie per clarinetto, la Sonata n. 1 in re minore per violoncello e la Sonata n. 3 in sol minore per violino, tutti con il pianoforte come partner.
È un’occasione rarissima e preziosa di ascoltare insieme quattro grandi solisti, che danno lustro alla scuola musicale italiana nel mondo.
Pietro De Maria ha vinto alcuni dei più prestigiosi concorsi internazionali, quali Ciajkovskij di Mosca (premio della critica), Dino Ciani di Milano, Geza Anda di Zurigo, Mendelssohn di Amburgo. È stato il primo italiano ad aver eseguito in pubblico l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Recentemente ha realizzato un progetto bachiano, eseguendo i due libri del Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg. Inoltre questi lavori di Chopin e Bach sono stai da lui incisi per Decca, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata, tra cui Diapason, International Piano, MusicWeb-International e Pianiste.
Alessandro Carbonare è primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, dopo aver ricoperto per quindici anni la stessa carica nell’Orchestre National de France. Nello stesso ruolo ruolo ha avuto importanti collaborazioni anche con i Berliner Philharmoniker, la Sinfonica di Chicago e la Filarmonica di New York. Claudio Abbado l’ha scelto come primo clarinetto dell’Orchestra del Festival di Lucerna e dell’Orchestra Mozart e insieme hanno inciso il Concerto K 622 di Mozart, che ha vinto il Grammy Award nel 2013. Come solista ha suonato con grandi musicisti classici, tra cui Pinkas Zukerman, Alexander Lonquich ed Emmanuel Pahud, e con famosi musicisti jazz come Enrico Pieranunzi e Paquito D'Riveira.
Premiato in tre dei più importanti concorsi per violino – il Čaikovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition – Marco Rizzi è regolarmente ospite delle sale più prestigiose, quali la Scala di Milano, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il Lincoln Center di New York, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca e la Konzerthaus di Berlino,e ha collaborato con famosi direttori, tra cui Chailly e Jurowski, e con grandi orchestre, come Staatskapelle Dresden, Indianapolis Symphony Orchestra, Royal Liverpool Philharmonic, Orchestre Lamoreux di Parigi, Hong Kong Philharmonic.
Enrico Dindo nel 1997 ha conquistato il primo premio al Concorso "Rostropovich" di Parigi e da quel momento ha iniziato un’attività da solista che oggi lo porta ad esibirsi con le più prestigiose orchestre del mondo, come BBC Philharmonic, Orchestre Nationale de France, Filarmonica della Scala, Filarmonica di San Pietroburgo, London Philharmonic Orchestra, NHK Symphony Orchestra di Tokyo e Chicago Symphony, al fianco dei più importanti direttori, tra cui Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Valery Gergev, Yuri Temirkanov, Riccardo Muti e lo stesso Mstislav Rostropovich, che scrisse di lui: "... è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana".

 

Redazione
9 febbraio 2018

 

Biglietti: interi – da 15€ a 25€+prevendita
Giovani: under 30 – 8€; under 18 – 5€
www.concertiiuc.it
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tel: 063610051/

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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