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Per l'Italia laica e repubblicana, prima dell'avvento del fascismo, il 20 settembre era il perno del calendario civile – il ciclo di festività che nel corso dell'anno segnavano la storia del Risorgimento, della libertà, dell'uguaglianza e della fraternità. Si ricordavano le date delle cinque giornate di Milano, della Repubblica Romana, dell'insurrezione antipapalina soffocata nel sangue a Perugia, e poi la presa della Bastiglia e si cominciava a festeggiare il Primo Maggio.
Le parole dello spettacolo sono di coloro che durante il lungo processo risorgimentale hanno lottato, hanno polemizzato, hanno sofferto perché strade diverse da quelle che hanno preso il sopravvento fossero sperimentate per realizzare l'unificazione italiana. Le parole di chi, insomma, a torto o a ragione, ha continuato a chiedersi: quale nazione per quale Stato? Quale nuova comunità di uomini e donne dovrà partecipare alla sua costruzione?
I canti risorgimentali popolari, O Venezia, Camicia Rossa, Partire partirò partir bisogna, quelli d'autore e del mondo del canto anarchico-socialista, Dimmi bel giovane, Or che innalzato è l'albero, si mescolano alle ballate siciliane tra cui una (L'Italia dei Mille) composta dal poeta/cantastorie siciliano Franco Trincale. Parte del materiale, inedito, proviene dall'Archivio sonoro "Franco Coggiola" del Circolo Gianni Bosio.
Redazione
12 settembre 2017
Informazioni
E SE L'ITALIA DORME, PRESTO SE SVEJERÀ
Canzoni e letture sul Risorgimento – h. 21.00
Produzione Circolo Gianni Bosio
A cura dell'Albero della Libertà
Sara Modigliani, voce
Gabriele Modigliani, chitarra
Stefano Pogelli, mandolino, banjo, concertina
Gavina Saba, chitarra e voce
Livia Tedeschini Lalli, voce
Laura Zanacchi, voce
e la partecipazione del cantastorie Mauro Geraci: voce, chitarra e letture