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Dopo il successo dell’anno scorso, torna da giovedì 3 novembre al Teatro Olimpico di Roma (ore 21) la Carmen di Bizet secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, produzione che vede impegnate Accademia Filarmonica Romana, Teatro Olimpico e Vagabundos e che sarà in scena al teatro capitolino fino a domenica 13 novembre.
Una delle più celebri opere di tutti i tempi, simbolo dell'amore travolgente e passionale, viene presentata in una riscrittura romantica e ‘sognatrice’, un mosaico di ritmi e stili musicali, un affresco di lingue, atmosfere e musiche liberamente fuse secondo il marchio che contraddistingue questa straordinaria orchestra, composta da eccellenti musicisti provenienti da ogni parte del mondo. Con i ritmi e le melodie della salsa e del flamenco, della tecno e della lirica, del blues e del tango, fino al reggae e alle esotiche sonorità arabe, indiane e africane, questa Carmen sarà un viaggio musicale che trascinerà il pubblico dalla Francia alla Spagna, dalla Tunisia al Senegal, dal Brasile fino all’antica Persia. Uno spettacolo capace di conquistare un pubblico di tutte le età, pur diverso nella formazione musicale e culturale, come ama scommettere fin dalla sua nascita la multietnica Orchestra di Piazza Vittorio.
“La Carmen è un opéra-comique, ispirata dalla musica popolare gitana – racconta Mario Tronco direttore artistico dell’Orchestra e regista dell’opera -. Il nostro lavoro tende ad esaltare le zone della partitura di forte ispirazione popolare. Con Leandro Piccioni cerchiamo di mettere a nudo la composizione, renderla il più semplice possibile per capire dove si trova il centro dell’emozione. La semplicità della melodia spogliata ti avvicina idealmente al momento in cui l’autore l’ha composta. Questa è la parte più interessante del nostro lavoro, o almeno, quella che noi amiamo di più”.
A dirigere l’Orchestra sarà Leandro Piccioni, mentre protagonista di quest’avventura sarà una libera, stravagante e affascinante Carmen interpretata da una eccezionale Mama Marjas artista pugliese, classe 1986, vero e proprio talento naturale radicata nella cultura del reggae ma capace di destreggiarsi con altrettanta bravura tra stili e linguaggi diversi, dialogando dai 99 Posse a Paolo Fresu. Alla sua prima collaborazione con l’Orchestra di Piazza Vittorio, Mama Marjas e la sua personalissima Carmen si confronteranno con i caldi ritmi brasiliani di un Don José impersonato da Evandro Dos Reis, l’intrigante torero Escamillo (il tunisino Houcine Ataa interprete di ammalianti melodie arabe) e con una Micaëla interpretata da Elsa Birgé, artista a tutto tondo, cantante e trapezista francese. Le scene sono di Lino Fiorito, già autore delle scene del Flauto magico che ha lanciato l’Orchestra nel 2009, nonché collaboratore di alcuni film di Sorrentino. Sul palco anche la danza con le coreografie di Giorgio Rossi, fra i fondatori di Sosta Palmizi, artista versatile, dalla grande inventiva e immaginazione.
La trama racconta di una coloratissima e gioiosa carovana di migranti e contrabbandieri che giunge alle porte di Siviglia esibendosi in balli e canti popolari, sotto gli occhi di un gruppo di sfaccendati soldati che fingono di mantenere l’ordine. Tra questa gente vive una stravagante e sensuale gitana Carmen. José, un giovane e pacifico soldato di origine brasiliana, ammaliato dalla sua bellezza se ne innamora perdutamente e per lei prima diserta, poi offuscato dalla gelosia affronta in duello Escamillo, un equivoco ma affascinante torero arabo. José arriverà fino alla dannazione per conquistare la zingara, spezzando il cuore di Micaela, la giovane e dolce infermiera che accudisce la madre e che avrebbe dovuto sposare, ma Carmen, pur amandolo, non sarà disposta a perdere la sua libertà, neanche se questo significherà morire. Specchio dei protagonisti è una coppia di fidanzatini che, in cerca di un posto tranquillo dove fare l’amore, si apparta sulle mura di cinta della città e da qui inizia ad osservare la chiassosa carovana accampata di sotto. La fidanzatina riconosce in quella gente qualcosa di familiare (forse anche lei è arrivata in quella città come loro) e scena dopo scena – nel ripercorrere la storia della Carmen di Bizet – la giovane coppia, quasi vittima di un incantesimo, finirà per identificarsi completamente con i personaggi…
L’allestimento – una produzione di Accademia Filarmonica Romana, Teatro Olimpico e Vagabundos - è ispirato alla “Carmen secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” prodotta da Les Nuits de Fourvière a Lione nel 2013.
“Lo spettacolo che l’Orchestra di Piazza Vittorio ha tratto dall’opera di Bizet è delizioso. Un melange di portoghese cantato da un brasiliano, di francese pronunciato con accento africano, di spagnolo con accento sudafricano, di arabo, e di italiano. Piazza Vittorio è il posto più multietnico della capitale. L’opera è conseguente. A un tratto sembra di essere nella Cuba di Buena Vista Social Club, un momento dopo ci si sente in un accampamento gitano, poi ancora una carovana nel deserto” (Aldo Cazzullo, Io Donna del Corriere della Sera). “Pochi di loro leggono la musica, tutti hanno orecchie infallibili.[…] Le menti musicali di Piazza Vittorio danno il meglio del loro funambolico polistilismo quando lasciano emergere i suoni più etnici o quando usano l’astrattezza dell’elettronica per creare oscuri, spiazzanti presagi“ (Sandro Cappelletto, La Stampa); “Dimenticate Bizet. Anzi anche no. […] Mario Tronco subito riesce a velocizzare il ritmo dello spettacolo e coinvolge lo spettatore, prima di catapultarlo nella vicenda dell’affascinante Carmen e della sua drammatica storia con Don Josè. […]. Soluzione interessante, coinvolgente” (Giorgio Cerasoli, Il Fatto Quotidiano); Queste alcune recensioni apparse l’anno scorso, in occasione del debutto del nuovo allestimento.
info
Teatro Olimpico
Da giovedì 3 a domenica 13 novembre 2016
(tutti i giorni ore 21, domenica ore 18; lunedì riposo)
CARMEN di Georges Bizet
secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio
nuovo allestimento ispirato alla “Carmen secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”
prodotta da Les Nuits de Fourvière, Lione 2013
Carmen Mama Marjas
Don José Evandro Dos Reis
Micaëla Elsa Birgé
Due fidanzatini Hersjana Matmuja, Dario Ciotoli
Escamillo Houcine Ataa
Zuniga Carlos Paz Duque
Il Dancairo, tromba Omar Lopez Valle
Lillas Pastia, djembe, dum dum El Hadji Yeri Samb
Il Remendado, batteria Ernesto Lopez Maturell
Basso e synth Pino Pecorelli
Percussioni Raul Scebba
Oud Ziad Trabelsi
Cymbalum Marian Serban
Chitarre Emanuele Bultrini
Fisarmonica Saria Convertino
Violino Ion Stanescu
Violoncello Kyung Mi Lee
Manuelita Ashai Lombardo Arop
Danzatori Ovidiu Toti, Adam Jozsef
Mario Tronco direzione artistica e regia
Leandro Piccioni direttore musicale e tastiere
Leandro Piccioni e Mario Tronco elaborazione musicale e arrangiamenti
Pino Pecorelli collaborazione agli arrangiamenti
Serge Valletti adattamento libretto
Lino Fiorito scenografia e immagini grafiche
Giorgio Rossi coreografia e movimenti scenici
Katia Marcanio costumi
Federica Soranzio aiuto regia
Daniele Davino light designer
Angelo Longo ingegnere del suono
Riccardo Cola tecnico del suono
Paolo Albisinni back liner
Luciano Gori datore luci
Si ringraziano Iaia Forte e Roberto De Francesco per aver prestato la loro voce e il loro talento.
una produzione
Accademia Filarmonica Romana, Teatro Olimpico, Vagabundos
produttore per conto di Accademia Filarmonica Romana, Teatro Olimpico e Vagabundos Andrea Posi • consulente alla produzione Giulio Micheletti • cura del progetto Lucia Bocca Montefoschi e Matteo D’Amico
Orari spettacolo: tutti i giorni ore 21, domenica ore 18, lunedì riposo.
Biglietti: da 20 a 35 euro (+ diritto di prevendita). Junior 4-14 anni 15,50 €
Info: tel. 06-3201752, www.filarmonicaromana.org
Redazione
29/10/2016