Recensione de Hotel Royal di Sakuragi Shino edito da Atmospere Libri
“ Il tempo è un giocatore. Il tempo è parte dell’oggi, non solo una misura del suo passare. La dimensione del tempo non è sempre evidente”
(Jeanette Winterson, Il cane di un giorno da Il mondo e altri luoghi)
Tutto ha avvio una mattina d’aprile…tutto ha inizio sì, ma siamo già oltre la fine dei fatti che il romanzo si accinge, con dovizia di particolari, a raccontare. Ma, vi chiederete, cosa siamo sul punto di leggere? La storia dell’Hotel Royal, un love hotel “sospeso su un’altura tra il blu del cielo e il verde delle paludi della più settentrionale delle isole giapponesi”. La prefettura in questione, ovviamente, è quella dell'Hokkaidō, dove si coltiva la varietà di zucche kuri, tanto per intenderci, nonché regione dove è nata e, fino ad ora, sempre vissuta Sakuragi Shino.
Hotel Royal è, più che un romanzo, l’intrecciarsi di sette storie che, andando a ritroso nel tempo, narrano la morte, la vita e in ultimo la nascita di un’azienda di famiglia abbastanza sui generis per il mondo occidentale. Ma, d’altronde, ha dichiarato l’Autrice stessa “Non c’è niente di strano nell’aver avuto una famiglia che viveva di un’attività legata al sesso”
Perché quest’opera può essere letta sì come un insieme di sette racconti che descrivono, tra alti e bassi, un fenomeno di cultura di massa tipicamente nipponico ma anche, tra le righe, come una narrazione autobiografica nella quale l’Autrice faticosamente, ma efficacemente, risale il flusso discontinuo e incerto della memoria storica e dei ricordi individuali alla ricerca del tempo perduto nell’atto di rimettere insieme i pezzi del puzzle di 50 anni di storia familiare.
Sullo sfondo delle paludi di Kushiro i personaggi di ogni singolo capitolo, sempre ai margini di una società nei confronti della quale non hanno mai smesso realmente di opporsi, vivono più o meno immoralmente la loro quotidianità tratteggiando pagina dopo pagina uno spaccato insolito del Giappone contemporaneo e non.
Un’epopea senza eguali narrata, da più punti di vista, da una voce, senza dubbio originale in un contesto dove il paesaggio, anche se non sembra, gioca un ruolo fondamentale. Addirittura, piaccia o non piaccia, finisce sempre che “decide tutto” lui.
Sakuragi Shino. Nata nel 1965 a Kushiro, nella parte orientale dell’isola giapponese dello Hokkaidō. È appassionata di visual band e suonatrice di sax alle prime armi, affascinata dall’arte dello spogliarello e in generale da tutto quanto trasmetta bellezza e disciplina di vita al di là delle apparenze e del ben pensare.
Fabio Montemurrro
13 novembre 2022
Informazioni
Hotel Royal
di Sakuragi Shino
traduzione e postfazione di Alessandro Clementi degli Albizzi
Atmosphere Libri
Pagine 208
Cartaceo € 16,00