Recensione di Troppo Lontano per andarci e tornare di Stefano Di Lauro. Il libro è edito da Exòrma edizioni, una case editrice indipendente che pubblica letteratura, letterature di viaggio e saggistica.
Fulminea come un salto di balena, da un ripostiglio della memoria proruppe una frase:
“Anche un’opera d’arte ispirata dalla disperazione nutre di vita l’animo di un uomo”.
Nounours, capelli biondini piuttosto sottili, iridi blu oltremare, cute glabra e chiara, un panama calcato sulla testa per proteggersi dal sole, vaga senza meta tra i boulevard di Arles rimuginando su arte e vita, su reale e immaginario, chiedendosi “cosa fare domani”. Un incontro fortuito lo porterà al piccolo circo Au Diable Vauvert che diventerà il suo porto sicuro, la sua famiglia. Il Diable è un microcosmo di esseri unici, dediti al culto della meraviglia, i cui nomi evocano la magia dell'arte, della "loro" arte itinerante, vissuta sulle strade di Francia fin-de-siecle tra sordide periferie punteggiate di vicoli ambigui e luoghi memorabili. o, del surreale.
Il romanzo racconta le vicende di un gruppo di artisti circensi che l’ultimo giorno del 1800 si imbarcarono su una nave merci, L’Holey steam, per raggiungere l’America Latina e più precisamente Buenos Aires. Durante il viaggio ripercorreranno, raccontandosi il proprio passato, le vicende personali e del loro piccolo circo. Un tipo di circo particolare che si proponeva di meravigliare e far sognare le persone attraverso, musiche, canti, declamazione di poesie, spettacoli con la tigre e le prodezze di Ailes, un’acrobata senza braccia. Ogni personaggio porta con se il bagaglio di un passato difficile che lo ha condotto Au diable vauvert, nome del circo che deriva da un modo di dire francese indicante un luogo lontano...alla fine del mondo. Una dimensione onirica in cui tutti possono essere pienamente se stessi e dare il meglio di se. Ognuno ha una grande dote artistica che rende Au diable vauvert, un circo pieno di meraviglie che non ha simili. Sono però costretti a partire perché all’epoca in Francia, luogo in cui è ambientato il romanzo, ci fu una crisi degli spettacoli circensi, erano infatti i tempi dell’archtietto Haussman e della Grandeur francese. Tempi in cui distrussero e ostacolarono molti piccoli teatri e rappresentazioni di strada come i circhi.
“Au Diable”e nel l’intero romanzo si respira un’atmosfera surreale in cui sogno e realtà si congiungono e sovrappongono.
Al lettore sembrerà di essere lì vicino al fuoco ad ascoltare i loro racconti, o di entrare pian piano nel tendone a forma di balena ed assistere agli spettacoli. L’autore, Stefano Di Lauro, ha infatti la gran dote di trasportare con la sua penna il lettore all’interno del racconto e nella testa dei personaggi.
Lo stile è dolce, melodico ed è perfetto per accompagnare il lettore nei sogni. Allo stesso tempo è ricercato, raffinato, un po’ aulico, quasi a ricalcare lo stile letterario dell’epoca. Però nonostante la ricercatezza della scrittura il libro non è di difficile comprensione, la lettura scorre veloce e spinge il lettore a continuare a leggere fino alla fine del viaggio.
Tutto è raccontato dettagliatamente, anche le peculiarità dei personaggi e le vicende dell’epoca e questo ci fa capire di come l’autore si sia ben documentato prima di scrivere. È riuscito così a realizzare un affresco della società dell’epoca rendendo ben ancorate alla realtà le vicende dei personaggi e i loro flashback.
Ma chi è Stefano Di Lauro?
Di Lauro si definisce un mitonauta. È autore, regista e compositore. Ha pubblicato Eroine_ nient’altro da dichiarare e Dittico dell’amore osceno per Shamba Edizioni; La mosca nel bicchiere; ÒperÉ ecc. Come regista ha lavorato sia in Italia che all’estero. Il viaggio è un tema ricorrente nei suoi racconti e con questo romanzo ci ricorda il magnifico potere dei sogni.
“Troppo lontano per andarci e tornare” è un libro ricercato che merita di essere letto perchè vi trasporta con maestria nel mondo dei sogni, un mondo in cui tutti ogni tanto hanno bisogno di rifugiarsi.
Debora Fusco
20 marzo 2020
Informazioni
Troppo lontano per andarci e tornare
Di Stefano Di Lauro
Exorma edizioni
344 pag.
Copertina flessibile 16,50 €