Recensione di Piove Deserto di Ciro Auriemma e Renato Troffa. Il romanzo è edito da DeA Planeta il nuovo marchio della casa editrice DeA Planeta Libri dedicato alla narrativa
Davide, operaio in una fabbrica di fronte a Carloforte, è morto. È stato un incidente, una disgrazia. O forse è stato ucciso, perché aveva visto o saputo qualcosa che non doveva, magari proprio sullo stabilimento che da tempo rischia la chiusura. O forse è ancora vivo, si è nascosto a Cagliari con una donna... Molte voci e menzogne corrono, si inseguono attorno alla sua presunta morte bianca perché manca un corpo da piangere. All'ombra di ciminiere che svettano come cattedrali di metallo e cemento, Leo Mari, ex poliziotto ed ex alcolista, una figlia sorda che vede troppo poco e che a malapena riesce a mantenere, torna sull'isola dove è nato e dalla quale è fuggito molti anni prima. Lo fa per affetto, perché Davide è stato il suo migliore amico, ma anche come investigatore per conto dell'assicurazione che dovrebbe saldare il prezzo della sua scomparsa. Cerca di farlo diventare un incarico come tanti ma si troverà a scoprire segreti che non gli piacciono e a diventare un bersaglio di chi non vuole far scoprire la verità.
Nell’incantevole scenario di Carloforte, isoletta sarda a largo di Sulcis-Iglesiente, si snodano le vicende di questo romanzo noir. Si tratta di un romanzo dalle tinte fosche tipiche del suo genere e, allo stesso tempo, un racconto descrittivo di un’ isola. Al suo interno ci sono intrighi, indagini,intense passioni, morti bianche e anche temi attuali come il conflitto tra la tutela dell’ambiente e la salvaguardia de posti di lavoro, un tema scottante questo, che aggiunge fascino e rende particolare questo noir. Piove deserto è un’indagine coraggiosa su una persona scomparsa ma soprattutto è il racconto di una terra che è “paradiso e inferno insieme”, una terra le cui peculiarità la rendono lo scenario perfetto per un romanzo. Da questo mix di elementi scaturisce un romanzo ben riuscito che intrigherà il lettore.
Gli autori, Ciro Auriemma e Renato Troffa, si occupano di un tema molto spinoso: quello del conflitto tra i lavoratori e gli ambientalisti. Un tema molto sentito nella loro terra, la Sardegna, dove spesso si sente parlare di queste ostilità tra coloro che cercano a tutti i costi di salvare un posto di lavoro e coloro che combattono le grandi aziende. La Sardegna è infatti un territorio, ma non è l'unica realtà italiana, in cui le fabbriche sono sempre state la principale fonte di sussistenza e questo rende difficile suscitare interesse alle tematiche ambientali. Ma il tema centrale del romanzo come per ogni noir che si rispetti è l'indagine per scoprire che cosa è successo a Davide, operaio scomparso nel nulla. Superando ostracoli, insabbiamenti e minacce il protagnoista Leo Mari svolgerà la sua missione.Ciro Auriemma e Renato Troffa, entrambi nati a Cagliari, fanno parte del Collettivo Sabot, sono coautori di Perdas de Fogu e autori di altri romanzi e racconti. Scrivono su quotidiani e riviste e sono docenti di scrittura creativa per la scuola Baskerville. Come ha detto Troffa stesso in un’ intervista hanno deciso in Piove Deserto di focalizzarsi sul Sulcis, per far conoscere uno dei territori più poveri d'Europa, un territorio dove per lungo tempo l'industria è stata l'unica fonte di sostentamento ed ora con la chiusura delle fabbriche, agli abitanti sembra di non avere un futuro.
Il protagonosta principale di questo romanzo può quasi essere definito l'isola con i suoi odori, i rumori, i colori e i sapori. I paesaggi sono ben descritti e al lettore sembrerà di essere in quei luoghi assieme a Leo Mari e gli altri protagonisti. Si percepiscono infatti in maniera vivida l'odore e il rumore del mare.
I personaggi sono ben delineati e pagina dopo pagina viviamo assieme all'investigatore Mari e ai personaggi secondari (la cognata di Davide, la moglie, Hemingway ecc..) gli eventi che si susseguono partecipando con pathos alle indagini.
Lo stile è armonico, a volte poetico e ciò rende la lettura scorrevole dall'inizio alla fine. Il romanzo si legge facilmente e coinvolge il lettore.
Ci lascia però un po' perplessi il finale che sembra quasi essere frettoloso. Si ha la sensazione che gli autori avessero la necessità di concludere il romanzo.
È comunque un romanzo ben scritto che vala la pena leggere perchè oltre ad essere un noir con i classici elementi che gli amanti del genere apprezzano, quali suspence, indagini, colpi di scena, vi è l'elemento della tematica sociale. Un conflitto molto attuale tra chi vuole salvare il prorio posto di lavoro a discapito dell'ambiente e chi non può scendere a compromessi per salvare un territorio sempre più danneggiato dalle fabbriche. Ma è presente anche un altro conflitto più interiore, all'nterno del protagonista che gli renderà difficile la decisione finale.
Curiosi? Non vi resta che leggere il libro e scoprirlo!
Debora Fusco
4 marzo 2019