Lunedì, 25 Novembre 2024
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Il giardino dei Finzi-Contini: Amore e Guerra nel periodo più Buio

Recensione del libro Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani

 

"Eppure se chiudo gli occhi,Micòl Finzi-Contini sta ancora là, affacciata al muro di cinta del suo giardino, che mi guarda e mi parla"

 

Molti autori, nel corso del tempo, hanno parlato della Shoa descrivendo principalmente le loro vicissitudini nei campi di concentramento. Giorgio Bassani invece, per la prima volta, ci fa vedere e percepire ciò che accadde nelle comunità ebraiche italiane dall’introduzione delle leggi raziali alle deportazioni.

Lo scrittore è nato infatti nel 1916 a Bologna da una benestante famiglia ferrarese di origine ebraica. Era un dichiarato antifascista e visse in prima persona le vicende storiche di cui parla. La sua infanzia e la sua adolescenza a Ferrara hanno lasciato ricordi indelebili nella sua mente; in essa infatti sono ambientati molti dei suoi romanzi.

Il Giardino dei Finzi-Contini è ambientato nella comunità israelitica di Ferrara tra la fine degli anni Trenta e il Millenovecentoquarantatre. Sullo sfondo troviamo gli eventi storici dell’Italia, mentre in primo piano vengono narrate le vicende del protagonista e dei suoi amici.

La storia si apre con l’incontro, nel periodo del ginnasio , tra il narratore-protagonista e Micòle, una giovane ragazza ebrea della ricca famiglia Finzi-Contini.
Facendo un salto temporale poi l’autore racconta come si svolge la vita a Ferrara nel periodo della promulgazione delle leggi razziali. Per la comunità ebraica la vita diventa difficile : vengono pian piano allontanati dai circoli, dalle biblioteche, dalle scuole... e da tutta la vita sociale.

Iniziano così gli incontri nel giardino dei Finzi-Contini, generosamente offerti dal patriarca della famiglia agli amici dei figli, Alberto e Micòle. Tra partite di tennis, lunghe passeggiate e discussioni le giornate trascorrono allontanando i ragazzi dagli orrori della guerra e del nazismo. Sboccia tra questi giardini l’amore non corrisposto del protagonista per Micòle.
Intanto la seconda guerra mondiale e i suoi orrori irrompono nella bella cittadina e non tutti i protagonisti avranno un lieto fine.

Ad accompagnarci lungo questa storia è un narratore senza nome e non ben definito che ci guida nei suoi ricordi. L’autore con questo libro offre un differente punto di vista sulla seconda guerra mondiale e sugli orrori ad essa collegati. Narra cosa accadde a Ferrara in quegli anni e di come qualcuno, se pure per un breve periodo, è riuscito a sfuggire a quegli orrori.

I luoghi chiave del romanzo sono l’immenso giardino e la villa dei Finzi-Contini; dove i ragazzi sono riusciti a divertirsi e ad avere un po’ di spensieratezza.
Bassani descrive abilmente i paesaggi e le vicende anche psicologiche dei personaggi. Riesce a far percepire al lettore le ansie, le paure e le fragilità del protagonista, vittima di un amore non corrisposto.

Il libro ritrae perfettamente un dei periodi più bui della storia dell’Italia trasmettendo con forza al lettore le sofferenze del popolo ebraico.
Nelle prime pagine del romanzo però l’autore si dilunga nelle descrizioni rendendo, a tratti, un po’ faticosa la lettura.

 

Debora Fusco
14 settembre 2018

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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