Il secolo greve è l’era di Donald Trump, dei nazionalismi europei e dei partiti anti-qualcosa, il secolo social e «populista» che mette in questione l’assodato e afferma l’indicibile. Ma se la politica grossolana mostra i segni anticipatori di un Occidente meno equo, meno libero e meno giusto, concentrarsi su di essa, come ormai d’abitudine, restituisce soltanto l’immagine di un sistema impazzito e incomprensibile.
Dagli Stati Uniti all’Europa Mattia Ferraresi rintraccia invece i segni più profondi del cambiamento, rifiutando ogni semplificazione sulle tracce del tarlo che sta erodendo istituzioni e liturgie delle democrazie liberali, e con esse le nostre sicurezze.
Si scopre così che «non sono le invasioni dei nuovi barbari a minacciare la cittadella liberale, sono le fondamenta stesse a dare segni di cedimento»: gli scricchiolii si propagano dalle nostre esistenze fino alle poltrone più ambite della Casa Bianca, in un crescendo di bassezze e spaesamento, una vera e propria perdita di senso, che è la cifra del nostro tempo.
Mattia Ferraresi vive a Brooklyn da dove racconta l’America come corrispondente per «Il Foglio». Suoi articoli sono apparsi su «Panorama», «Rolling Stone», «Il Giornale» e altre testate. È autore di Obama. L’irresistibile ascesa di un’illusione (con M. Cervo, 2010) e Politica americana. Una piccola introduzione (2016). Per Marsilio ha pubblicato La febbre di Trump. Un fenomeno americano (2016, 2 edizioni).
Redazione
22 febbraio 2018
Informazioni
Presentazione del libro Il secolo greve
Incontro con Mattia Ferrarese
Intervengono Daniele Bellasio, Giuliano Ferrara, Massimo Teodori
Ore 18.00
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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