Venerdì, 18 Ottobre 2024
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SHANTE’ WILLIAMS, LA PRIMA DONNA DI COLORE AL VERTICE DI UN TEATRO DELL’OPERA AMERICANO

Intervista  alla nuova Direttrice Generale  di Opera Carolina: Santé  Williams

 

Per la prima volta dalla sua fondazione, avvenuta nel 1948 è stata nominata al vertice della Opera Carolina una donna: Santé Williams, che è anche la prima persona di colore ad occupare questo posto.

Un pezzetto di storia, una tappa importante per la parità di diritti, ma, speriamo, che sia anche il segnale che qualcosa sta realmente cambiando in un sistema che rischia di estinguersi per la sua autoreferenzialità, per l’incapacità di essere al passo con i tempi.

 

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare la signora Williams poco prima dell’entrata in servizio, il 1 luglio, e questo ci ha consentito di conoscerla meglio e di capire quanto  la sua nomina sia importante, non solo per il mondo dell’opera oltreoceano.

Buongiorno Signora Williams, congratulazioni e grazie di aver accettato di essere intervistata nonostante i tanti impegni che immaginiamo accompagnino queste giornate. Cominciamo subito con una domanda impegnativa. Chi è la Santé Williams? Ci racconta qualcosa della sua formazione, ma anche delle sue passioni?

E’ una domanda molto complicata…sto scherzando ovviamente. Ho iniziato con un lavoro molto difficile relativo al tumore al cervello. Ero la persona incaricata di fermare le metastasi del tumore. Il mio professore era italiano e con lui parlavamo moltissimo del mio futuro. Un giorno decisi di non voler più essere la persona che doveva comunicare ai pazienti lo stato della loro malattia ed il tempo che ancora dovevano vivere ed ho pensato di iniziare un percorso totalmente differente nella finanza e sono diventata un investor per aziende e privati. 

 

Come è nata la sua passione per l’opera? 

La mia passione per l’Opera e’ nata proprio in quel periodo. Sempre con questo advisor (il suo insegnante italiano) parlavamo dell’Italia e di cosa fosse così bello del vostro incredibile Paese e lui mi parlava dell’Opera. Pian piano ho iniziato ad ascoltare delle Opere e da li mi sono appassionata.

 

Lei ha grandi competenze manageriali. Come pensa di calarle in un mondo non sempre razionale come quello del teatro?

Mi piace portare i soldi nelle mani delle persone che possono fare delle cose meravigliose. Aiutare la ricerca, le start up, le aziende in fallimento è sempre stata la mia specializzazione. Poi ho pensato…perché non applicare lo stesso processo all’Arte? Da li ho iniziato a sponsorizzare con alcune delle mie aziende degli eventi di Musica, Opera e mostre d’Arte. E’ una missione importantissima aiutare gli Artisti e sostenere anche le nuove Opere di compositori contemporanei.

 

Quali pensa siano le potenzialità dell’Opera Carolina? 

Nel suo 75 anniversario, l’Opera Carolina ha un grandissimo potenziale. Charlotte è una città molto speciale. Ogni giorno si trasferiscono nella Queen City più di 200 persone e sta diventando il secondo polo economico bancario degli Stati Uniti. Per questo motivo il potenziale è altissimo e ci sono grandi possibilità di espansione sia per le opera di repertorio che per I nuovi lavori. 

 

In una realtà come quella dell’opera si oscilla sempre fra le proposte più accattivanti, che attirano grandi masse di pubblico e quelle più di qualità, che richiamano l’interesse di esperti  e studiosi. Come pensa di muoversi fra questi due estremi?

Mi piace spaziare tra questi due mondi e credo che sia importante offrire al pubblico sia opera tradizionali, che nuovi lavori. Per questo ho deciso di creare un General Director Fund per le nuove Opere. Presto informeremo il mondo dell’Opera riguardo questo Progetto inclusivo, che porterà Opera Carolina a collaborare con tante realtà liriche nel mondo.

 

Lei è la prima donna e la prima persona di colore ad occupare un posto come il suo. Quali sono le difficoltà che ha dovuto affrontare per arrivare a questo ruolo e quanto è difficile, nell’America di oggi,  essere una donna di colore di successo?

Ognuno ha una sua storia. Sfortunatamente ci sono ancora molte barriere per molte persone per arrivare al successo. Sono stata fortunate e determinate. Anche quando ho partecipato al programma di oncologia del cervello ero l’unica donna di colore e non è successo molto tempo fa. Mi sono ritrovata spesso ad essere la prima persona a fare molte cose, ma penso che ci siano tante persone che abbiano la stoffa per poter emergere, e con la giusta determinazione nel mondo di oggi ce la faranno.

 

Il ruolo svolto da grandi artiste dell’opera, dalla Verrett alla Bumbry, nella battaglia dei diritti civili negli anni Sessanta e Settanta è stato impostante. Donne coraggiose, determinate, che hanno messo in gioco il successo in nome dei grandi valori e che hanno portato in primissimo piano situazioni vergognose ed hanno permesso un grande passo avanti nell’acquisizione dei giusti diritti. Com’è la situazione oggi e cosa può fare attualmente il mondo dell’opera?

 

Ho deciso di sponsorizzare con la mia mia compagnia, la Black Pearl Vision,  la produzione di ‘The Passion of Mary Cardwell Dawson’,  proprio perché’ la storia raccontata non poteva essere più attuale. E’ la storia della prima Compagnia d’Opera di colore (la National Negro Opera Company) nel mondo e grazie a Mary Cardwell Dawson oggi abbiamo potuto avere i  grandi Artisti he Lei ha nominato. Senza di Lei nessun cantante di colore avrebbe avuto la prima opportunità.  Consiglio a tutti i team dirigenziali d’opera del mondo di portare questo progetto nei loro teatri: è un insegnamento di vita ed una storia attuale, commovente e di grande spessore culturale. Grazie alla Denice Graves Foundation per averci dato l’opportunità di conoscere questo gioiello.

 

Quali sono i primi obiettivi che si prefigge per la sua Opera Carolina?

Vorrei vedere questo Teatro dell’Opera diventare uno dei più importanti del Nord America. Collaborare con altre Compagnie d’ Opera, imparare da loro e crescere.

Poi vorrei dare molte opportunità ai giovani di avere un giusto training. Non solamente cantanti ma tutte le figure relative al Teatro d’Opera.  Tecnici, Light designers, scenografi, costumisti etc. Mi piacerebbe che fossimo una Mecca per l’educazione sull’Opera ed in un questo senso stiamo già molto avanti con la collaborazione con l ‘International Lyric Academy che quest’anno festeggia i 30 anni di attività sotto la guida del maestro Stefano Vignati. Una opportunità unica per i nostri ragazzi che prevede di farli studiare e poi esibire direttamente in Italia per un mese.

 

Quali sono i grandi nomi su cui l’Opera Carolina vuole puntare per le produzioni future?

Ancora non abbiamo iniziato a preparare le Stagioni future ma prometto che ci saranno bellissime sorprese. Rimanete sintonizzat!!!

 

Lei ha una preparazione medica, come abbiamo già detto, di grande spessore. Pensa che la musica possa essere un valido strumento per stare meglio?

Si, la Musica è fondamentale, lo è sempre stata e lo sarà sempre. Nulla più della Musica può aiutare l’anima e la mente.

 

Lei gode della stima di grandi artiste, da Denyce Graves a Barbara Frittoli. Pensa a qualche coinvolgimento ‘eccellente’ delle future stagioni? 

 

Sarebbe meraviglioso poter riavere sia Denyce che Barbara qui a Charlotte.  Chissà?  Magari in una produzione insieme?

 

Una curiosità: come si pone di fronte alle regie moderne? Crede che realmente danneggino lo spettacolo, come sostiene il pubblico più tradizionalista, oppure crede che certe trovate, come Don Giovanni che conclude a Salisburgo l’opera cantando nudo, possano offrire degli spunti interpretativi interessanti?

Come persona che si è avvicinata relativamente da poco tempo all’Opera, devo dire che le Opere tradizionali mi piacciono molto. Il fascino dei costumi, delle scene è qualcosa di indescrivibile. Ma devo anche dire che è fantastico vedere un’Opera che conosci declinata in diversi modi. Quindi, si sono aperta alle regie moderne, purché’ si rispetti il libretto.

 

Cosa le piacerebbe vedere scritto di lei?

Non c’è un termine in italiano corrispondente ma vorrei che le persone scrivessero di me “She was Kind”  

 

 Invece cosa le dà più fastidio vedere scritto su di lei?

Mi farebbe dispiacere che le persone parlassero di me solo dal punto di vista del successo economico. Vorrei che si guardasse oltre.

 

 Infine, felici di aver incontrato una persona così ‘Kind’ in un posto di tanto prestigio e ringraziando per la disponibilità e la cortesia, chiudiamo chiedendole quali  sono i suoi sogni? 

Non sono una brava sognatrice, ma in questo momento vorrei fare cose nuove, interagire con nuove persone, nuovi amici ed avere ed offrire altre opportunità

 

E cosa augura alla Opera Carolina? 

Un grandissimo successo!!!

 

 

 

Gianluca Macovez

6 luglio 2024

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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