Sabato, 21 Dicembre 2024
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Giuditta e Oloferne: stesso soggetto, molteplici interpretazioni in mostra a Palazzo Barberini

Recensione della mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione tra Cinquecento e Seicento dal 26 novembre 2021 al 27 marzo 2022 presso Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini 

 

L’episodio biblico di Giuditta e Oloferne è il vero protagonista della mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. L’uccisione da parte di Giuditta del condottiero dell'esercito assiro che assediava Betulia, è il soggetto unico, rappresentato dalle singole prospettive degli autori. Ma quanto può cambiare la realtà in base al punto di vista dell’osservatore? Se guardiamo tutti i dipinti presenti all’interno della mostra, potremmo rispondere che le differenze tra le molteplici raffigurazioni di Giuditta e Oloferne sono notevoli. Ciascun artista concepisce l’oggetto della sua creazione in base alla propria sensibilità, alla propria interpretazione della vicenda, dandogli vita con le proprie tecniche. Visitare quest’evento, dà l’impressione di essere calati in una tela cubista dove la realtà è scomposta su più piani prospettici: in questo caso, Giuditta, Oloferne e la serva, sembrano riflettersi in numerosi specchi che rimandano l’immagine con particolari, colori, tecniche, tutti diversi come frammenti prospettici della medesima realtà. Nella prima sezione intitolata Giuditta al bivio tra Maniera e Natura, tra le opere del Cinquecento, troneggia il dipinto di ampie dimensioni di Tintoretto in cui si evidenzia l’eleganza dei panneggi, al centro Giuditta vestita d’azzurro accanto al corpo sensuale del decapitato Oloferne. Sullo sfondo l’apertura sull’esterno, lo scorcio di un paesaggio in lontananza, allarga la prospettiva sulla scena del delitto. Il dramma prosegue nella seconda sezione dedicata a Caravaggio e i suoi primi interpreti: nella stanza dedicata l’attenzione è catturata magneticamente dal capolavoro assoluto del Merisi in fondo e tutti i suoi interpreti sui lati sembrano brillare di luce riflessa.

In tutti i dipinti, è rappresentato il momento clou della decapitazione di Oloferne per mano di Giuditta, ma nell’opera di Caravaggio lei presenta dalle fattezze delicate, raffinate, che con un’espressione determinata e nel contempo disgustata, affonda il coltello nel collo da cui schizza violento il sangue. Fa da contrasto il volto della serva anziana riprodotto con estremo realismo, contrapponendosi alla giovinezza e alla bellezza di Giuditta. La luce posta solo sui protagonisti li fa emergere da uno sfondo oscuro su cui campeggia un drappo rosso. D’impatto il volto di Oloferne che esprime il terrore di una morte violenta rendendo la scena palpabile per chi assiste. Stesso taglio orizzontale, figure a tre quarti, ma tonalità quasi monocrome e volti più anonimi nei quadri di Trophime Bigot, Valentin de Boulogne, Louis Finson, Bartolomeo Mendozzi, Giuseppe Vermiglio e Filippo Vitale. Merita una menzione la rappresentazione di Luis Finson che ci restituisce una Giuditta vestita di nero, quasi nelle vesti di una vedova, con i capelli scuri e l’espressione corrucciata, opponendosi alla delicatezza di quella caravaggesca. La disposizione delle luci e delle tele, fa emergere con evidente chiarezza la superiorità comunicativa e la potenza espressione del dipinto del Merisi, ponendo su un piano secondario gli interpreti contemporanei di Caravaggio. La terza sezione è invece dedicata a Artemisia Gentileschi e il teatro di Giuditta. Padre e figlia si confrontano sul medesimo soggetto, dandone la loro interpretazione: Orazio ritrae il momento successivo all’uccisione di Oloferne in una posizione originale in cui Giuditta e la serva hanno un’intima vicinanza tenendo in mano il capo su cui è calato il pallido gelo della morte. Artemisia invece ripropone la stessa scena di Caravaggio, con lo stesso realismo nel sangue che sgorga sul lenzuolo, ma in chiave originale: la serva mantiene fermo Oloferne mentre Giuditta affonda il coltello sul collo. Questa rappresentazione di Artemisia contiene la stessa potenza espressiva del realismo del Merisi, mentre si discosta da lui nelle due tele in cui preferisce riportare il momento successivo al delitto in cui le due donne scappano con la testa di Oloferne nella cesta, sottolineando nuovamente l’intima complicità femminile. Disposti separatamente ma nella stessa sezione, le variazioni sul tema di Giovanni Baglione, Johan Liss, Bartolomeo Manfredi, Pietro Novelli, Mattia Preti, Giuseppe Vermiglio e del raro Biagio Manzoni, una delle novità della mostra. In chiusura la sezione Le virtù di Giuditta. Giuditta e Davide, Giuditta e Salomé è dedicata al confronto tra il tema di Giuditta e Oloferne e quello di Davide e Golia, in cui è evidente il parallelismo tra la vittoria di Davide e Giuditta su Oloferne e Golia. 

L’evento nell’insieme risulta ben riuscito, sia per la disposizione delle tele, sia per l’idea di impostare la mostra su un tema e non su un singolo autore, permettendoci un excursus nel tempo che ha prodotto le varie raffigurazioni del soggetto. Consigliata.

 

 

Mena Zarrelli

31 dicembre 2021

 

 

Informazioni

Foto Allestimento Mostra: Alberto Novelli.

Gallerie Nazionali d’Arte Antica Barberini Corsini - Palazzo Barberini

Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione tra Cinquecento e Seicento 

A cura di: Maria Cristina Terzaghi 

Dal 26 novembre 2021 al 27 marzo 2022 

Roma, via delle Quattro Fontane 13 

Orari: martedì – domenica 10.00 – 18.00. Ultimo ingresso alle ore 17.00 

Solo mostra: Intero 7 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).  
Mostra e museo: Intero 15 € - Ridotto 4 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).
Solo museo: Intero 12 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).  
Gratuito (per tutte le tipologie di percorso):  minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell'Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della cultura, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell'ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur.

 

Norme Di Accesso:

L’accesso è regolamentato nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio disposte dalla legge. Per accedere è necessario esibire la Certificazione verde Covid-19 (Green Pass) in formato analogico o digitale.

È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner e non sarà ammesso l’accesso nel caso venisse rilevata una temperatura uguale o superiore a 37.5.

 

Facebook: @BarberiniCorsini | Twitter: @BarberiniCorsin | Instagram: @BarberiniCorsini 

 

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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