Recensione della mostra Giuseppe Loy. Una certa Italia. Fotografie 1959-1981 dall’8 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022 presso Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini
«I nostri figli si sono abituati a vivere con un tale enorme numero di immagini piatte
(stampate, proiettate, etc.) che perderanno il senso della dimensione.
Sarà a loro praticamente impossibile comunicare con chi non ha subito quelle valanghe.
Mancherà loro, per esempio, l’intuizione dello spessore, l’intelligenza della profondità?»
(Giuseppe Loy)
Sono passati quarant’anni dalla scomparsa di Giuseppe Loy, fratello del più celebre Nanni. L’Italia ha, oggi però, la possibilità di scoprire la sua fotografia attraverso la prima retrospettiva a lui dedicata e allestita nei rinnovati spazi della Sala delle Colonne e delle Cucine Novecentesche di Palazzo Barberini. Un risultato frutto di un grande sforzo di ricerca e archivio: morto di infarto nel 1981, l’artista lascia dietro sé settantamila scatti e un libro di poesie. Grazie all’impegno dei due curatori, il figlio Angelo Loy e Chiara Agradi, insieme alla Media Partnership di Rai Scuola vengono digitalizzati e della sistematizzati ben 1.565 rullini in bianco e nero, 338 rullini a colori, 1.800 stampe e documenti. In questo modo l’archivio fotografico Giuseppe Loy è in grado di realizzare un’esposizione che conta 135 stampe originali in bianco e nero, documenti, poesie, epigrammi, immagini di famiglia e un video dedicato al grande rapporto di amicizia che legò Loy ad Alberto Burri, Afro e Lucio Fontana.
Segretario di edizione e direttore di produzione per il cinema prima e dirigente di un’impresa di costruzioni fondata dal suocero poi, Giuseppe Loy coltiva per tutta la sua vita la propria passione per la fotografia e la poesia: tanto che prima di morire era in procinto di pubblicare un progetto editoriale intitolato Una Certa Italia, per la collana Grandi Libri Laterza, e a una raccolta di epigrammi intitolata Le Nick, Azur Plastique. Unendo insieme i due incompiuti e prendendo da essi ispirazione, ecco Giuseppe Loy. Una certa Italia. Fotografie 1959-1981: una mostra che unisce immagini e parole del suo autore, che non a caso definiva i propri scatti “appunti visivi”.
Dotato di un eccellente occhio e grande sensibilità, Loy ferma su pellicola un’Italia destinata a essere rivoluzionata nel giro di pochissimi anni: ci sono i ritratti di Alberto Burri, fotografato informalmente nel suo atelier, i volti e gli scenari della periferia romana, gli italiani impegnati a godersi le vacanze al mare. La cosa che colpisce immediatamente chi guarda, a prescindere dal soggetto ritratto, è il perfetto equilibrio tra la spontaneità della scena e la sua eccellente composizione. Quasi si tratti della testimonianza di chi non ama l’artificio, lascia che le cose accadano ma ha la pazienza di aspettare il momento giusto: si veda, tra tutte, la notevolissima serie dedicata alla Biennale di Venezia del 1966. Loy si diverte a ritrarre le reazioni di spettatori, impiegati o addetti ai lavori, creando un gustosissimo gioco di rimandi, nuovi significati e garbata ironia: qualità di cui l’Italia contemporanea avrebbe un gran bisogno.
Cristian Pandolfino
20 dicembre 2021
Didascalia foto in ordine di apparizione:
Giuseppe Loy_17 Roma, Villa Borghese, 1980 Foto b/n
Giuseppe Loy_13 Roma, Piazza Santa Maria in Cosmedin, 1960 Foto b/n, cm 19x23
Giuseppe Loy_03 Biennale di Venezia, 1966 Foto b/n, cm 23x29
Informazioni
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Palazzo Barberini
Giuseppe Loy. Una certa Italia. Fotografie 1959-1981
A cura di: Chiara Agradi, Angelo Loy
Dall’8 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022
Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13
ORARI: martedì – domenica 10.00 – 18.00. Ultimo ingresso alle ore 17.00
Catalogo: Drago www.dragopublisher.com
Media Partner: Rai Scuola
Ingresso mostra gratuito
Biglietto Barberini Corsini: Intero 12 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 20 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.
(Dal 26 novembre 2021 – 27 marzo 2022 nello spazio mostre di Palazzo Barberini è visitabile una mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinquecento e Seicento. Per questa mostra è prevista anche una tariffa: mostra + museo: Intero 15 € - Ridotto 4 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell'Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della cultura, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell'ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur.
Prenotazione obbligatoria nei weekend e giorni festivi al link: https://www.ticketone.it/city/roma-216/venue/palazzo-barberini-16406/
Oppure contattando il numero: 06-32810
Norme di Accesso: l’accesso è regolamentato nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio disposte dalla legge. Per accedere è necessario esibire la Certificazione verde Covid-19 (Green Pass) in formato analogico o digitale. È prevista la misurazione della temperatura con termoscanner e non sarà ammesso l’accesso nel caso venisse rilevata una temperatura uguale o superiore a 37.5.