Domenica, 22 Dicembre 2024
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Graffi(a)ti e Sagome: turbinio emotivo e bellezza al femminile a confronto

Recensione delle mostre Graffi(a)ti di Franco Durelli e Sagome di Marina Haas presso Virus Art Gallery di Roma dall’11 al 25 luglio 2018

 

Franco Durelli e Marina Haas sono i protagonisti di questa doppia mostra ambientata in un piccolo showroom, dove le opere del primo nettamente separate dalle sagome umane a grandezza naturale della seconda. Due stili, due messaggi diversi, entrambi forti.

Alle pennellate di colore puro con tecnica mista su carta paglia di Durelli, bianco e il blu indaco, si alterna prepotente il nero che dà un tocco di inquietudine all’osservatore. Gli squarci di nero, infatti, evocano il dolore e il malessere dell’autore creando un conflitto tra i toni da cui emerge il chiaro-scuro della sua anima, le luci e le ombre della sua interiorità. L’impatto con le emozioni del pittore è evidente e non lascia indifferenti: egli stesso, presente alla Galleria, spiega che nelle sue opere c’è la sua emotività, imperante, scalpitante che chiede di manifestarsi per essere vista.

Continuando il percorso, l’osservatore si trova di fronte - in modo quasi stridente rispetto a quanto appena visto - le sagome estremamente femminili della Haas: spesso caratterizzate dalla mancanza della testa o di una parte di essa che, laddove presente, non è decorata o ha un'unica tinta di colore, creando un contrasto con i delicati temi floreali o vegetali che rivestono come una pelle tali figure. L’artista tedesca, trapiantata in Italia, ha dato vita a creazioni delicate, eleganti, che esaltano la bellezza femminile e hanno qualcosa di universale e presente in ogni donna, quasi rappresentandone l’essenza stessa.

L’esposizione si rivela un tuffo nel vortice emotivo di Durelli e nell’esaltazione della bellezza fine e delicata tutta al femminile della Haas. Due esperienze artistiche differenti, entrambe interessanti ma forse non perfettamente assemblate: il risultato è un accostamento un po’ forzato, sia nelle tematiche sia nella distribuzione spaziale all’interno della stessa Galleria. Dove soprattutto le sagome della Haas non vengono valorizzate a sufficienza. La criticità, dunque, è da rinvenire anche nella scelta della location perché non offre il giusto spazio alle opere di due artisti, specie quelle di discrete dimensioni.

 

Mena Zarrelli
24 luglio 2018

Logoteatroterapia

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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