Giovedì, 02 Maggio 2024
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Zio Vanja di Lidi: voce del verbo “alleggerire” in modalità profonda con accese pennellate di comicità

Recensione dello spettacolo Zio Vanja in scena al teatro Vascello dal 9 al 14 aprile 2024

 

Secondo episodio della trilogia inserita nel progetto Cechov diretto da Leonardo Lidi, quest'opera corale appassiona e commuove il pubblico dal primo all'ultimo minuto. L'interpretazione è magistrale, efficace, il ritmo azzeccato e vario, cavalcante e minimale, capace di sviare l'eventuale dilungarsi dell'autore e centrare i momenti chiave della storia con precisione e chiarezza.

Nonostante uno dei temi principali sia la noia, questo spettacolo riesce a raccontarla con destrezza e costante attrazione per gli spettatori.

I personaggi sono scandagliati nei minimi dettagli, gli interpreti li vivono passando dal dramma alla commedia in modo comico e convincente con gusto e leggerezza.

E' proprio quest'ultima la cifra di questa messa in scena: gli attori sembrano “danzare” nello spazio, non muoversi, lo abitano con naturale scioltezza, abilità e plasticità.

Inoltre la leggerezza domina anche la portata del linguaggio che si fa estremamente semplice nella parola consegnata al pubblico. Arriva quindi in modo estremamente chiaro e approfondisce l'animo e i pensieri dei personaggi. Gli attori riescono a trasmettere la profondità del testo di Cechov nascosta in discorsi spesso a primo sguardo rasenti la noia, il conflitto, la mera confessione di fatti e sentimenti.

Risultano vissuti e eloquenti i silenzi, contraltare di queste dense confessioni con cui a turno i personaggi si raccontano agli altri, in un costante bisogno di comprensione e sostegno morale.

Ovviamente “Zio Vanja”, come anche “Il Gabbiano”, sono le commedie dagli amori sbagliati e non corrisposti che agitano e stressano sulla scena i personaggi, stampo di fabbrica dell'autore russo.

In particolare i protagonisti Ivan Petrov, Sonja e Helena, interpretata da Ilaria Falini, presentano le temperature emotive più elevate in scena. Dall'altro canto si distingue per notevole ilarità ed estro il dottore interpretato da Mario Pirrello che si guadagna un applauso a scena aperta.

L'umanità, la vulnerabilità, si esprimono in tutta la gamma d'emozioni, altra qualità tipica cechoviana perfettamente raccolta e trasmessa dagli attori. Essi rendono il testo quasi poetico, molto fruibile, con modalità “più che naturalistica”. Scandagliano tutte le possibilità dell'umano, senza filtri, in modo diretto fino al grottesco, al ridicolo, alla pena catturando lo spettatore e facendolo guardare nella lente dei sentimenti, dei pensieri.

In questa scia appare incantevole, dolce e violento il patetismo di zio Vanja interpretato da Massimiliano Speziani, perfettamente immerso nel fondo delle acque della miseria umana. La sua rassegnazione s'incarna magistralmente in ogni centimetro del suo corpo e dei suoi gesti.

La scenografia è imponente, statica, essenziale. Risulta semplice ma abitata in modo sapiente, vario e sempre esauriente dagli attori.

Altra qualità di rilievo è l'umorismo che dilaga frequente nelle scene e deriva dall'abilità di ottimi e navigati interpreti e dalle azzeccate ed originali scelte registiche.

Perfettamente restituito appare il reiterato gioco comico che l'autore propone, fatto di considerazioni sul tempo metereologico allo scopo di sviare discorsi importanti o situazioni imbarazzanti.

Oltre ai temi già richiamati possiamo riscontrare quelli di immobilità e inettitudine della vita ottocentesca nella campagna russa, dei speranza e solitudine, di costante riflessione sulla vita, contrasto tra presente e generazioni future e infine sulla natura con il suo svilimento e distruzione.

Nel ruolo di Sonja, Giuliana Vigogna esprime in maniera decisamente degna di nota la purezza, l'innocenza, la tenerezza quasi poetica. Con un guizzo ci dà una botta finale che riesce a commuovere apertamente il pubblico consegnandogli la sintesi emotiva e interiore di tutta la vicenda.

 

 

Demian Antonio Aprea

12 aprile 2024

 

informazioni

dal 9 al 14 aprile 2024

Teatro Vascello

 

Zio Vanja

Testo : Anton Cechov

Regia : Leonardo Lidi

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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