Sabato, 04 Maggio 2024
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Luca Longobardi presenta Palindroma: un’alchimia di suoni invade lo spazio Recherche

Recensione della performance Palindroma di Luca Longobardi in scena allo spazio Recherche il 4 febbraio 2024

 

Luca Longobardi è uno di quei bei casi della scena musicale classica contemporanea in cui antico e moderno si incontrano perfettamente. Formatosi presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, ha poi proseguito il suo percorso di studio dedicandosi alla Composizione e Musica elettronica, volando fino alla Manhattan School of Music di New York City dove ottiene un Bachelor in Piano Performance per poi atterrare all’Università La Sapienza di Roma in occasione di un Dottorato di Ricerca in Restauro digitale dell’Audio. Questo gran tour a cavallo tra due mondi, ma anche tra vecchio e il nuovo secolo, lo ha portato a sviluppare una cifra stilistica personalissima, capace di tradursi in ognuna delle sue creazioni come pianista, compositore e visual artist. 

È lui, per esempio, l’anima musicale dietro Immersive Van Gogh e Immersive Klimt, due spettacoli che hanno riscosso un immenso successo di pubblico e di critica. Eppure, a guardare il modo e l’espressione con cui prendere posto dietro una piccola consolle all’interno di Recherche, uno spazio pensato per l’innovazione e produzione delle arti performative nel cuore di Roma Est, si capisce che il suo cammino è appena cominciato. La tappa in questione è Stanze sonore, un festival di musica sperimentale curato dal musicista Francesco Ziello e sotto la direzione artistica di Vittoria Faro: qui prende vita, suono e immagini la performance Palindroma. Per palindromo si intende una sequenza di lettere o sillabe che si può leggere da sinistra a destra e viceversa, mantenendo un senso compiuto. Provando a sostituire queste con note e suoni si potrebbe provare ad avere un’idea di cosa ciò significhi da un punto di vista musicale. Fortunatamente, però, nell’era del digitale dove molto è scaricabile e l’Intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il mondo della produzione, ci sono cose a cui non si può che assistere di persona: una di queste è la l’esperienza dal vivo. Solo così, non semplicemente guardando da uno schermo, lo spettatore può essere invaso dalle suggestioni che l’essere letteralmente attraversati dai suoni fa scaturire. E, in questo senso, Luca Longobardi è un vero e proprio alchimista: Meng Qi Wing Pinger Ciat-Lonbarde Cocoquantus 2 Elektron Digitone Make Noise Strega Make Noise 0-Ctrl Teenage Engineering Op-1 Field Critter & Guitari 5 Moons Chase Bliss Audio Reverse Mode C Strymon BigSky sono i nomi degli strumenti del suo setup audio che, come elementi chimici, gli permettono di comporre la sostanza della sua musica, a cui vanno uniti un modello custom-made di Halo Mini Sunset Red firmato da Mandalaki Studio per il visual e un vecchio pianoforte a parete. 

Come anticipato, antico e moderno si fondono tra le mani del musicista e tra i sensi di chi è venuto a vederlo: gli spazi immacolati di Recherche assumono una colorazione più ambrata mentre un Sole, tanto ambiguamente quanto volutamente sospeso tra alba e tramonto, appare tra i teli e le pareti. Palindroma si apre con un tocco di pianoforte, lo stesso con cui si concluderà: in mezzo una galassia di suoni di fattura rigorosamente analogica, impossibili da ripetere perché nati da un’improvvisazione per quanto essa sia ragionata. C’è chi siede su romantiche sedie, chi ha scelto un comodo cuscino, chi ha preferito restare in piedi: eppure tutti viaggiamo, in gruppo, in coppia o singolarmente. Quando Palindroma finisce non è facile stabilire quanto sia durata: pochi istanti, diversi minuti o più di un’ora. La sensazione condivisa è che si sarebbe voluto non terminasse mai.  

 

Cristian Pandolfino

8 febbraio 2024

 

Informazioni

 

Spazio Recherche

Palindroma

Di e con Luca Longobardi

In scena il 4 febbraio 2024

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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