Giovedì, 16 Maggio 2024
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Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome  comincia con la fine del nome della mia città."Linapolina". Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre… Napoli...senza fine, Napoli, all’infinito.

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In quel tragico e irrisolvibile gioco delle parti che è il Teatro Pirandelliano, un ruolo non trascurabile tocca al protagonista del “Il berretto a sonagli” che Eduardo De Filippo, con l’intelligente ardire che animava ogni sua impresa, ha tradotto in lingua napoletana.

Beatrice, donna gelosissima, sospetta che il marito sia l’amante della bella moglie di Ciampa, commesso del loro negozio. La donna fa denuncia al commissariato. Il marito viene effettivamente trovato in compagnia della donna, ma il verbale non lo definisce delitto flagrante e il delegato è pronto a rilasciare i due.

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"Il prigioniero della seconda strada" è di sorprendente attualità e ha per oggetto una famiglia aggredita dalla crisi economica.

Lui, il marito, è un piccolo uomo onesto; lei la moglie, una donna coraggiosa che sa volare alto, come solo le donne sanno fare. 

La pièce prende il via in una serata estiva e tremendamente calda a New York. Sul divano di casa sua, sulla Seconda Strada, Mel non riesce a dormire a causa di una serie di irresistibili ed esilaranti nevrosi scaturite dal troppo caldo fuori e dal troppo freddo dentro, da un condizionatore rotto e perennemente fermo a 4°, dallo sciacquone difettoso del gabinetto, da vicine rumorose e decisamente libertine, da cani che abbaiano e da vicini che si lamentano proprio del suo lamentarsi.

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sabato 8 marzo ore 21.00 e domenica 9 marzo ore 18.00

di Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva, Federica Marchettini

con Tiziana Avarista, Carmen Giardina, Anna Maria Loliva, Federica Marchettini

 

Ass. Cult. Beat 72

 

Nel primo dopoguerra si deve scegliere tra Monarchia e Repubblica ed eleggere l‘Assemblea Costituente per disegnare la nuova identità istituzionale. Quel 2 giugno del 1946 per le donne il salto è doppio: votano e possono essere votate.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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