Giovedì, 02 Maggio 2024
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Recensione di ‘Cats’ di Lloyd in scena al Rossetti di Trieste l’11 febbraio 2024

 

‘Cats’ è una pietra miliare del musical internazionale ed il Teatro Sistina  ha potuto  riprendere il titolo ambientandolo a Roma.

Un riconoscimento all’impegno ed alla affidabilità di una realtà fra più importanti a livello nazionale, che può vantare allestimenti prestigiosi come ‘Mamma Mia’, ‘Jesus Christ Superstar’, ‘Rugantino’.

Spettacoli sontuosi, da sold out, curatissimi in ogni aspetto, con interpreti brillanti e di grande spessore.

Diciamo subito che tutti i cantanti-attori-ballerini di ‘Cats’ superano alla grande la prova: bravissimi tecnicamente, sicuri  nel canto, preparati ed affiatati nella recitazione, credibili nei costumi di Cecilia Betona e sicuri nelle coreografie dalle movenze autenticamente feline, firmate da Billy Mitchell.

Funzionale l’apporto allo spettacolo dell’orchestra dal vivo, diretta da Emanuele Friello.

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Recensione dello spettacolo “Magnifica presenza” in scena al Teatro Ambra Jovinelli dal 7 al 18 febbraio 2024

 

È il 2012 quando il film “Magnifica presenza” irrompe nelle sale cinematografiche italiane. Sulla scia dei precedenti successi, Ferzan Özpetek rinnova in questa pellicola le sue scelte stilistiche, il legame con i suoi attori feticci e, soprattutto, l’interesse per un certo periodo della storia italiana. La vicenda prende spunto dall’intento di ricordare le persone perse: il regista rende protagoniste della storia delle magnifiche presenze che rappresentano un punto di congiunzione tra presente e passato in un andirivieni tra realtà e illusione che si percepisce anche a teatro. 

La pièce, presentata al Teatro Ambra Jovinelli di Roma, vanta un cast che non ha fatto troppo rimpiangere quello del film, segno che la scelta di Özpetek è stata ben calcolata. Il giovane e promettente attore Federico Cesari è un Pietro che si presenta al pubblico come un ragazzo puro, sensibile, fin troppo chiuso nel suo mondo e per questo sembra decollare pian piano fino a spiccare il volo verso il finale, rivelando la propria interiorità senza remore. Inizialmente Cesari sembra subire l’ingombrante presenza di Tosca D’Aquino: è inevitabile che un’attrice navigata come lei riesca a risplendere di luce propria anche con poche battute, ma Cesari riesce bene a marcare i propri spazi. Tanto che, accanto a Serra Yilmaz, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi e Fabio Zarrella, dimostra di essere del tutto a proprio agio. Tutto il cast brilla come un unicum surreale che convince abbastanza. Oltre a Cesari e alla D’Aquino, quelli che conquistano maggiormente l’attenzione sono gli attori impegnati nei doppi ruoli: Luciano Scarpa è una incredibile e affascinante Signora Ennio ma anche un austero e deciso Filippo, la Agrippino passa con disinvoltura dalla avida Livia Morosini alla superficiale padrona di casa dalla risata squillante, mentre Zarrella dimostra di saper essere un amante dolce e premuroso nei panni del fantasma ma anche un violento e irruento Massimo.

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Recensione dello spettacolo “Farà giorno”, in scena al teatro Il Parioli dal 31 Gennaio al 11 Febbraio 2024

 

A volte abbiamo bisogno proprio di questo: di un buon piatto tradizionale, cucinato bene e con ingredienti di qualità. In “Farà giorno”, in scena al teatro Il Parioli dal 31 Gennaio al 11 Febbraio, tutto è così semplice e, contemporaneamente, così gradevole. In una drammaturgia contemporanea che oscilla tra la ricerca di improbabili pietanze gourmet, la facile ristorazione fast food e la riproposizione di vecchie minestre riscaldate, il copione scritto da Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi si distingue da una parte per l’impianto tradizionale e l’utilizzo di soluzioni drammaturgiche di consolidato effetto, ma anche per la qualità della scrittura e lo spessore dei contenuti. La base del racconto difatti è l’espediente narrativo per eccellenza: la contrapposizione degli opposti.

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Recensione dello spettacolo Racconti disumani in scena al Teatro Quirino di Roma dal 30 gennaio al 4 febbraio 2024 

 

Si presenta come un lavoro sofisticato, accurato e tragicamente attuale questo spettacolo diretto da Alessandro Gassman che vede come unico protagonista un incredibile Giorgio Pasotti. 

Il sipario si apre su una scena essenziale e funzionale ai due racconti scelti dal regista, cioè “Una relazione accademica” e “La tana”: nel primo Pasotti gioca, gira intorno, scende e sale da una sedia vestito di tutto punto e, nonostante un tono di voce profondo e obliquo, è facile accorgersi che, dietro un atteggiamento e un aspetto umani, il suo personaggio è quello di una scimmia. Si cambia completamente registro nel secondo racconto: Pasotti diventa ansiogeno, nevrotico e iperattivo nei panni di una talpa impegnata nella cura e difesa ossessiva della sua tana. 

Ad aiutare nella comprensione dei due differenti tipi di personaggi sono anche le luci: il lavoro di Marco Palmieri si rivela davvero peculiare, puntuale e attento a disvelare le sfumature di carattere della scimmia umanizzata così come a far entrare lo spettatore nei cunicoli della talpa. Inoltre, notevole è stata anche l’impresa compiuta da Emanuele Maria Basso di adattare i due racconti al palcoscenico senza perderne l’anima e il significato e presentarli al pubblico in chiave odierna.

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 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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