Domenica, 08 Settembre 2024
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L’ASPETTO VISIVO DELLE BACCANTI DI EURIPIDE

Recensione dello spettacolo Le Baccanti. Dionysus il dio nato due volte andato in scena al Teatro Manzoni di Pistoia dall’11 al 13 novembre 2016

Prima di approdare al Teatro Menotti di Milano dal 16 al 26 novembre, si è conclusa al Teatro Manzoni di Pistoia la rappresentazione de Le Baccanti di Euripide con la regia del giovane Daniele Salvo, che interpreta anche la parte del dio Dionisio. Nella trama troviamo quasi tutti gli elementi della tragedia greca: il coro (in questo caso le Baccanti), le tre unità aristoteliche (unità di luogo, di tempo e di azione), la presenza di un dio e il personaggio di un messaggero portatore di sciagure.

 

Per allestire una tragedia greca serve un’ottima recitazione e la messinscena di Salvo si è avvalsa di un buonissimo cast che è riuscito a rendere i caratteri dei personaggi. Quelli principali sono interpretati da: Manuela Kustermann (Agave), Paolo Bessegato (Cadmo), Paolo Lorimer (Tiresia) e Diego Facciotti (Penteo). 

Una particolarità di questo spettacolo, che il regista tiene a sottolineare, è il fatto della durata, quando viene rappresentato nei teatri greci non c’è interruzione tra primo e secondo atto (come avviene invece quando la compagnia lo porta in altri teatri) probabilmente per rispettare una delle regole principali del teatro greco: gli spettacoli venivano infatti eseguiti senza interruzione.

L’immaginario del regista e dello scenografo, Michele Ciacciofera, ha dato vita a una scena semplice ma molto efficace per ricreare l’agorà della città di Tebe. Al centro un Monte di sale che rappresenta lo spazio sacro, sul proscenio è presente la tomba della madre di Dionisio, sul fondo una pedana su cui spesso appaiono le Baccanti come sospese in aria, quasi creature di un altro mondo; infine, sempre sul fondale, è presente un velatino bianco, dove vengono proiettate varie immagini tra cui il Monte Citerone e la reggia di Penteo: qui sta l’innovazione, infatti grazie a queste videoproiezioni è possibile vedere quegli spazi che nella tragedia greca venivano “narrati” (gli spazi extrascenici). 

Il realizzatore dei costumi Daniele Gelsi, ha creato per alcuni personaggi costumi di foggia classica e per altri di foggia moderna. Il coro delle Baccanti risalta subito agli occhi per il suo aspetto visivo, le interpreti indossano dei corpetti di tessuto intrecciato che poi si sfilaccia a formare le gonne e hanno maschere terrificanti, lunghe parrucche bionde e delle corna, sembrano quasi degli esseri infernali. Quasi tutti i personaggi maschili invece indossano dei lunghi cappotti scuri e stivali neri. 

Un pubblico adulto e attento e qualche studente liceale hanno accolto positivamente questa messinscena. Le Baccanti non è uno spettacolo (e una lettura) adatta a tutte le età, è complesso perché troppi sono i temi suggeriti da questa cruenta tragedia, uno su tutti la negazione della natura divina di Dionisio, considerandolo un comune mortale. 

 

Gabriele Isetto

14 novembre 2016

 La Platea, la rivista dedicata al mondo del teatro e dell'arte. Registrata al Tribunale di Roma, n° 262 del 27 novembre 2014
 

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